L’avvocato Matteo Sperduti ha fatto il punto sul salvataggio del titolo sportivo della Sampdoria. Ecco le sue dichiarazioni…
La situazione in casa Sampdoria si fa, di giorno in giorno, più complicata. Il futuro del club blucerchiato è ancora nebuloso, ed i tifosi dei colori più belli del mondo sono soprattutto preoccupati per il rischio fallimento. Che ne sarà del titolo sportivo della Samp? C’è ancora speranza di poterlo salvare?
L’avvocato Matteo Sperduti, a Frequenze Blucerchiate su Radio Music for Peace, ha cercato di chiarire e spiegare la situazione. Ecco le dichiarazioni dell’esperto di diritto sportivo e docente presso l’Università Tommaso Moro:
Dal punto di vista sostanziale sono cambiate molte cose. La Figc ha dovuto ammodernarsi rispetto a tutti gli istituti statali previsti dal decreto legislativo n.14 del gennaio 2019 e rispetto allo strumento della composizione negoziata a cui oggi facciamo specifico riferimento nel caso della Sampdoria. Queste sono tutte procedure volontarie che vengono attivate dagli imprenditori per evitare o prevenire il fallimento e risolvere in questo modo le condizioni di squilibrio patrimoniale delle loro aziende. In passato, le questioni inerenti alle società sportive, si parlava esclusivamente di fallimento. In questo caso, tenuto conto che l’ordinamento statale ha previsto delle modifiche che regolano la crisi in maniera diversa dalle norma passate, la Figc si è dovuta adeguare anche forse tardivamente.
Un nuovo imprenditore può rilevare l’azienda in liquidazione fermo restando che deve essere in primis l’imprenditore a dimostrare di poter risanare la società. Perché se non è l’imprenditore/debitore a farlo non si ha quella continuità aziendale diretta, diventerebbe indiretta e si avrebbe quindi la perdita del titolo sportivo
Ed il titolo sportivo della Sampdoria? La risposta dell’avvocato Sperduti
Cessione Sampdoria, l’avvocato Sperduti: salvare il titolo sportivo? Difficile…
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L’avvocato Sperduti si è mostrato pessimista sulla possibilità di salvare il titolo sportivo della Sampdoria:
Se ci sono i tempi per salvare il titolo sportivo? Diventa un po’ difficile. Le operazioni previste dai testi devono essere effettuate entro e non oltre il 5 giugno. C’è anche il problema che in caso di retrocessione non si potrà beneficiare del paracadute. Il subentrante dovrà quindi onorare tutti i debiti passati. Ricordiamoci che c’è una differenza tra il ramo sportivo e quello fallimentare: nello sportivo prevede il titolo sportivo, che è l’elemento principale, che non è un bene cedibile perché di proprietà della Federazione. Sarà poi la Federazione a fare i passaggi per assegnarlo nuovamente. Ma il ramo sportivo prevede anche i debiti sportivi, i pagamenti degli stipendi dei dipendenti dell’azienda e degli impianti. Il ramo fallimentare sono quelli con le banche e fisco, che sono esterni. Per il piano Barnaba i tempi sono stringenti e non è detto che la Federazione con le nuove norme gli permetta di portarlo a compimento.
Vi è un muro tra il precedente e il nuovo proprietario che si assume tutti oneri e onori. Mentre il titolo sportivo con la continuità aziendale diretta si mantiene, nel secondo caso no.
Spetterà al Sindaco, per un dovere morale più che normativo, andare a salvare il nome di una società storia. Ovviamente nel caso di iscrizione la nuova società non potrebbe prendere il nome vecchio. Sulla base di questo indice nel comune un bando a data certa entro cui presentare domanda per iscrivere la società in sovrannumero in Serie D. Non c’è un dovere di diritto, ma è più morale. Ma è anche l’unico modo per poterlo presentare. Sulle tempistiche di riacquisizione del nome? Può essere richiesta solo dalla stagione successiva…