Marco Lanna ritorna sui momenti complicati della cessione e salvataggio miracolosi della Sampdoria, raccontando delle difficoltà insormontabili affrontate notte e giorno
Se la Sampdoria, a ottobre 2024, sta lottando per tornare in Serie A con una proprietà solida e una squadra ambiziosa, molto lo si deve a chi, fino alla tarda primavera del 2023, ha fatto di tutto per tenerla in piedi. Non solamente a Matteo Manfredi, che ha rilevato il club con Andrea Radrizzani e ha investito molto con la sua Gestio Capital, ma anche a chi si è prodigato in ogni modo per non far annegare la società.
Al timone, insieme al Cda e a un pool di professionisti, c’era Marco Lanna. Che a distanza di mesi e mesi è tornato su quei momento vissuti sempre con adrenalina, insonnia, timore di non farcela. Perché, negli ultimi mesi prima dell’arrivo del duo Radrizzani-Manfredi, tanti acquirenti bussavano ma poi si ritiravano. La montagna sembrava a tutti impossibile da scalare. Racconta l’ex presidente del club a Frequenze Blucerchiate:
La sensazione di non riuscire a farcela l’ho avuta negli ultimi mesi, perché si stava capendo che poteva diventare impossibile. I tempi erano strettissimi e le cose da mettere a posto erano tante, tra cui anche il rapporto con la proprietà. Ero affiancato però da i miei compagni di avventura nel cda, con tutta una serie di consulenti finanziari e non, che seguivano gli aspetti economici e legali. Hanno fatto un lavoro gigantesco, con loro ho passato nottate in sede a cercare di chiudere. Ho visto avvocati soprattutto, la parte finanziaria era più spostata su Milano. Finivamo di lavorare all’una o alle due e il giorno dopo alle otto del mattino eravamo di nuovo in sede. Hanno fatto un grandissimo lavoro.
C’è stato qualche mese prima di chiudere in cui vedevo che la vetta della montagna era sempre più lontana e sembrava inarrivabile, c’erano trattative che erano iniziate e poi andate a scemare perché gli acquirenti vedevano un’impresa impossibile
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E mentre la società stava colando a picco e i vertici cercavano il più possibile di salvarla, si inseguiva l’utopia di una permanenza in Serie A. Dejan Stankovic e il suo gruppo di ragazzi ce l’ha messa tutta a tentare di non retrocedere. Ma proprio quando le cose sembravano mettersi un pochino meglio per la Sampdoria, prosegue Lanna, alcuni episodi arbitrali molto dubbi hanno affossato le ultime speranze. La salvezza in campionato era un sogno impossibile:
La salvezza non era facile anche perché rinforzare una squadra senza avere soldi era complesso. C’è da dire che quando abbiamo fatto il cambio allenatore all’inizio anche Stankovic ha avuto difficoltà, ma tornato dal ritiro nelle partite col Monza e con l’Empoli ci stavo credendo. La squadra aveva cambiato un po’ regime e se la giocava con tutti, in alcuni momento poi veniva fuori la rosa corta, ma vedevo i ragazzi coinvolti. Erano successi poi due o tre episodi arbitrali che mi avevano fatto innervosire. La carica emotiva che vivevamo era alta, ci giocavamo la vita, vedevo errori o episodi dubbi anche da parte della classe arbitrale. Non mi sono mai lamentato troppo perché anche gli arbitri possono sbagliare, ma c’era stata una serie di errori contro di noi che mi aveva fatto sbottare. Comunque per un po’ ho creduto alla salvezza, poi però quando non riesci a fare punti e cominci a perdere la convinzione di avere possibilità arriva il crollo. E si è capito che era impossibile, anche perché le risorse per il mister erano limitate. Però ci speravo