Cessione Sampdoria, Vialli e l’avventura da presidente sfiorata nel 2019: il retroscena della trattativa saltata con Ferrero in una lettera
L’unico rimpianto di Gianluca Vialli è stato quello di non potersi occupare della Sampdoria da presidente. Così ha detto Massimo Mauro, confortato dalle conferme dei tanti ex compagni della squadra Campione d’Italia del 1991, da Marco Lanna a Beppe Dossena. Perché il bomber che in blucerchiato è arrivato ragazzino e se n’è andato uomo e campione, voleva tornare per aiutare la società a rialzarsi, per riportarla ai fasti di un tempo. Si potrebbe dire per sdebitarsi, anche se lui debiti con la Genova sampdoriana non ne aveva.
Vialli ci ha provato a rilevare la Sampdoria. Al di là delle voci più recenti, solo una volta l’attaccante era uscito pienamente allo scoperto, arrivando a un passo dal coronare questo suo sogno nel cassetto. Si tratta della trattativa condotta nel 2019 insieme a James Dinan e Alex Knaster, i due miliardari che lo supportavano nel desiderio di riportare in alto la sua squadra. Una trattativa che era molto vicina al concludersi e che, per un gioco a rialzo dell’allora presidente Massimo Ferrero, naufragò.
Telenord ha pubblicato alcuni retroscena relativi a quell’operazione mai conclusa. Retroscena svelati, in una lettera proprio del 2019, dallo stesso Gianluca Vialli. Rivolgendosi ad un giornalista del Corriere della Sera, il compianto attaccante esordiva così:
Ciao! Per farmi perdonare della reticenza delle scorse settimane ti invio … alcune informazioni sperando possano esserti utili … Alla fine non è stato possibile trovare un accordo. Succede..L’acquirente fa una offerta ma il venditore ha in testa un altro prezzo. Ognuno per la sua strada..Succede!
Cessione Sampdoria, Vialli e il sogno da presidente infrantosi all’ultimo: “Mi dispiace…ci abbiamo provato”
Cessione Sampdoria, il retroscena di Vialli sulla trattativa saltata nel 2019
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Poi Vialli andava avanti, elencando le cifre nel dettagli della loro proposta di acquisto per la Sampdoria. Numeri conformi ad una valutazione, che però non erano per nulla allineati a quella di Massimo Ferrero:
Noi dopo aver completato la due diligence con gli ultimi numeri che abbiamo ricevuto a fine agosto, abbiamo valutato la Samp 102 mln(di cui 52 necessari per coprire i debiti) e riteniamo poi che sia necessario investirne altri 40-50 (almeno) per rinnovare lo stadio, completare Bogliasco e migliorare la squadra. Ferrero se ne sarebbe messi in tasca 50 netti, che per 5 anni di lavoro non sono male (secondo me). Più quelli che si è già intascato tra dividendi, stipendi, accordi vari, etc. Lui ne vuole invece 87 (non un euro in meno!), per una valutazione di 140 mln che è completamente fuori mercato anche alla luce del rischio al quale l’attuale situazione sportiva espone un potenziale investitore
E infine l’ammissione della resa, con immenso dispiacere per non essere riuscito a coronare il sogno o di ritornare da presidente alla Sampdoria. Riporta ancora Telenord:
Mi dispiace…ci abbiamo provato..sono stati 13 mesi molto intensi. Tutto già deciso alla fine della settimana scorsa. Non abbiamo comunicato prima per evitare distrazioni prima di Verona. Adesso è il momento giusto così il nuovo allenatore saprà che si continua con Ferrero e la “tarantella” è finita