Per la Sampdoria il tempo è quasi scaduto: in attesa della cessione, rimangono due le strade per evitare lo scenario tragico del fallimento
Il tempo per la Sampdoria è quasi finito. La protesta dei tifosi sotto la sede della Lega Calcio contro le istituzioni, contro Massimo Ferrero e diversi dirigenti di Serie A (Claudio Lotito, Paolo Scaroni, Adriano Galliani) ha reso l’idea della situazione drammatica del club blucerchiato. Una situazione che può portare a scenari nefasti.
La retrocessione in Serie B, infatti, potrebbe essere quasi un successo, considerando che l’alternativa sarebbe il fallimento, scenario che il Cda, insieme agli advisor e a Eugenio Bissocoli, sta cercando in ogni modo di scongiurare. Le strade, però, come afferma Il Secolo XIX, sono due.
Cessione Sampdoria, chi può evitare il fallimento?
Cessione Sampdoria, due strade per evitare il fallimento
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Il tempo sta stringendo e, di fatto, alla Sampdoria serve liquidità. Circa 30 milioni per saldare i debiti e iscriversi, così, al prossimo campionato di Serie B entro il prossimo 20 giugno. Per ottenere questi soldi le ipotesi sono due: l’aumento di capitale o il bond, per cui è scaduto il “term sheet” lo scorso 30 aprile.
I termini, dunque, del bond convertibile andrebbero ridiscussi e rifirmati. In prima fila c’è sempre Alessandro Barnaba, supportato dal contestato Edoardo Garrone. Poi, più indietro, sono sempre presenti il Wrm Group di Raffaele Mincione e il fondo Cerberus, che ad agosto sembrava a un passo dall’acquisto. Massimo Zanetti, poi, potrebbe tornare.