Cessione Sampdoria, Barnaba non si “fidava” di Radrizzani e Manfredi. Ecco l’intervento integrale all’assemblea dei soci del 29 maggio 2023.
La Sampdoria ha presentato la propria iscrizione al campionato di Serie B. In attesa di avere conferma dopo i controlli di rito della COVISOC, attesi al più tardi per il 30 giugno prossimo, il club blucerchiato e i nuovi soci Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi sono alle prese con la duplice sfida. La programmazione della stagione sportiva e la definizione del percorso che porterà al closing e al perfezionamento del passaggio societario.
Su questo secondo aspetto, la redazione di ClubDoria46 è entrata in possesso di documenti esclusivi che permettono di fare chiarezza su quello che è successo in queste ultime settimane a Corte Lambruschini.
Partiamo dalle convulse giornate del 29 e 30 maggio. Giorni in cui veniva formalmente accettata la proposta irrevocabile di Radrizzani&Manfredi, a discapito di quella di Merlyn Partners, ossia di Alessandro Barnaba sostenuto Edoardo Garrone.
Proprio all’assemblea dei soci, Barnaba ha preso la parola manifestando le proprie perplessità sull’offerta scelta dal CdA al posto della sua.
In particolare il manager evidenzia la mancanza di accordo con il socio di maggioranza Ferrero, e che i 5 milioni per evitare la penalizzazione non erano arrivati. Non solo. Ma manifesta apertamente dubbi sull’effettiva concretizzazione dell’offerta, con il rischio che non ci sarebbe stato poi tempo per un eventuale piano B, vista l’esclusiva concessa fino al 5 giugno.
Barnaba poi mette nero su bianco la volontà di non ostacolare il salvataggio della Sampdoria, essendo l’unica cosa che sta a cuore a lui e ai suoi investitori (leggasi Edoardo Garrone).
Cessione Sampdoria, Barnaba non si “fidava” di Radrizzani e Manfredi
LEGGI ANCHE Sampdoria, per Gianpaolo “Zeman gran maestro di Delle Monche”
Ecco il testo integrale dell’intervento di Alessandro Barnaba, direttamente dal verbale dell’assemblea del 29 maggio:
L’offerta di Merlyn e’ stata rifiutata a favore di un’offerta concorrente. La motivazione principale fornitaci sosteneva che l’altra parte era pronta a prendersi il “rischio omologa”
dell’Accordo di Ristrutturazione sia in caso di accordo con il socio di maggioranza sia in caso di mancanza di accordo. Ci sembra ora di capire che questo non sia necessariamente il caso. In aggiunta ci era stato detto in assemblea che la controparte era pronta a mandare Euro 5.000.0000,00 in ogni caso oggi per evitare i punti di penalizzazione e questi non sono arrivati.
Ci chiediamo quindi su che base il CdA ha deciso di accettare un’offerta alternativa a quella di Merlyn quando questa fatica a materializzarsi.
Anche in caso di accordo con l’azionista di maggioranza, siamo ora sicuri che i fondi verranno inviati per tempo e la Sampdoria eviti il fallimento?
Lo ribadisco: a me e ai miei investitori la cosa principale che sta a cuore è il salvataggio della Sampdoria, se questo
avviene per mani terze saremo contenti comunque e certamente non faremo nulla per ostacolarlo. Vogliamo però esser sicuri che se qualcosa dovesse andare storto ci sia ancora il tempo di intervenire.
Ci risulta che sia stato dato un periodo di esclusiva alla controparte che va ben oltre la fine dell’assemblea. Se questo fosse il caso, in una situazione di mancato accordo con l’azionista di maggioranza, per poter permettere a chiunque di valutare opzioni di salvataggio alternative, sara’ necessaria una rinuncia esplicita al periodo di esclusiva. In assenza di questo ci chiediamo come il CdA pensi di gestire il problema.
La delibera di un aumento di capitale attraverso l’emissione di un prestito convertibile da parte di UCS, seppur deliberato con il voto del socio di maggioranza, in assenza di esplicite condizioni di prezzo di emissione e di limitazioni di governance all’attuale socio e all’attuale CdA, crea un problema enorme di implementazione. Chiediamo quindi al CdA di considerare immediatamente strade alternative quali l’art.120 bis del
codice della crisi.