Francesco Flachi si è espresso sulla cessione della Sampdoria: l’ex numero 10 non crede allo sceicco Al Thani, ma spera in un arrivo di Garrone…
Nella settimana di Sampdoria-Fiorentina, una voce importante è quella di Francesco Flachi, tifoso viola, ma con il cuore a metà dopo aver vissuto il periodo più bello della sua carriera nei blucerchiati. Che, al momento, non stanno passando un bel periodo, soprattutto per le note vicende relative alla cessione.
All’edizione genovese di Repubblica, Flachi conferma di non aver fiducia nell’arrivo dello sceicco Khalid Faleh Al Thani. Il bonifico che non arriva non fa stare sereno l’ex numero 10, che spera ancora in Edoardo Garrone:
Ci credo poco. Posso sbagliarmi, mi verrebbe da dire me lo auguro, ma questa storia dei soldi che non arrivano mai non mi piace. Quella è gente che se vuole una cosa se la compra, è talmente ricca, che non aspetta mesi per un bonifico. Non so, da tifoso della Sampdoria preferisco aggrapparmi a Garrone.
Cessione Sampdoria, Flachi spera in Garrone
Cessione Sampdoria, Al Thani? Francesco Flachi spera in Garrone…
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Flachi ritiene che con Garrone la Sampdoria possa tornare grande, magari come ai tempi del padre, che fu presidente dell’attaccante. È lui, tifoso blucerchiato, italiano e genovese, l’ancora di salvezza per una società in crisi come quella di Corte Lambruschini:
E’ l’unico che può dare certezze, che può salvarla. Si metta una mano sul cuore, anzi, tutte due. Tornasse lui, la Sampdoria potrebbe essere di nuovo grande. Anche perché non sarebbe un neofita del calcio e da presidente, con l’esperienza, si commettono meno errori. E poi è tifoso, italiano, genovese. Le ha tutte con lui.
In mezzo a queste vicende, però, c’è anche una salvezza da conquistare. Flachi, che ha vissuto il passaggio di proprietà a Garrone nel 2002, sa quanto possa sentirsi nello spogliatoio:
Chi dice che la squadra non risente di questa situazione, non ha mai frequentato uno spogliatoio. Nel 2002 si viveva il passaggio da Mantovani a Garrone, noi calciatori ne parlavamo eccome. Perché il giocatore è uno che vuole vivere di certezze.
Detto questo, niente alibi. L’incertezza sulla cessione può incidere, ma i giocatori devono dare di più:
La squadra va così male per questo? Si e no. La situazione societaria può togliere serenità e nuocere, ma non vorrei creare troppi alibi. Anche i giocatori devono dare di più.