Anche l’amministratore delegato della lega Serie A, Luigi De Siervo, ha parlato del caso D’Onofrio, chiamando in causa l’AIA.
Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, è intervenuto a La Politica nel Pallone su Rai GR Parlamento. Tra i vari argomenti toccati c’è stato anche il caso D’Onofrio, procuratore capo dell’AIA e arrestato nei giorni scorsi.
Questa è una vicenda incredibile e inquietante. Non mi sento tranquillo, come Serie A seguiamo con attenzione e rispetto per chi sta indagando, ma questa cosa richiede spiegazioni convincenti. Se è vero quello che leggiamo e questa persona era una persona che trasportava i quantitativi di droga che abbiamo letto per delle cifre ridicole, mettendo a rischio se stesso, quello che rappresentava e la propria famiglia, viene difficile capire come potesse ricoprire certi ruoli.
Serie A, le parole di De Siervo sul caso D’Onofrio
Caso D’Onofrio, anche De Siervo chiede spiegazioni all’AIA. Le parole
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Poi De Siervo rincara la dose. E si chiede come sia stato possibile che fosse arrivato a ricoprire determinate cariche.
Non ho un’idea, non credo alle cospirazioni e alle leggende. Ma vorrei capire com’è stato possibile e come per oltre 13 anni questa persona sia potuta crescere in confidenza e responsabilità, senza che nessuno capisse che persona fosse.
D’Onofrio mi sembra un soldato, non un generale. È una persona che veniva mandata a picchiare o a prelevare droga. Non aveva un’autonomia piena e questo preoccupa profondamente il sottoscritto e tutto il mondo del calcio. Non troverete mai nella mia vita una dichiarazione contro gli arbitri, chiedo soltanto un’analisi profonda perché il tema che viene analizzato è alla base del lavoro che svolgiamo noi tutti i giorni.