Calcio in TV, dato shock sugli spettatori che lo guardano un numero in continuo calo.
Le partite non durano più 90 minuti e nemmeno 45. La generazione highlights ha preso in mano il telecomando. E lentamente lo sta sostituendo con il telefonino. Ci si collega per un tempo sempre più limitato, l’evento intero resta appannaggio di vecchi nostalgici. L’attenzione del pubblico per il calcio dura 35 minuti. È questo il tempo che il tifoso italiano medio dedica alle partite: non soltanto quelle della Serie A. La questione è globale.
Circa centomila persone in più ogni weekend quindi virano verso uno schermo diverso dalla televisione: il telefonino, il tablet, il pc: 665 mila a settimana un anno fa, 765 mila oggi. E di questi, la stragrande maggioranza si collega con lo smartphone, quasi due su tre.
Calcio in tv, un dato che sarà sempre in calo
Calcio in tv, il dato shock: ecco quanto lo guardiamo
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La prima giornata è stata la meno vista della storia sulle tv tradizionali, che coprivano solo il 76 per cento dei collegamenti. E per Lecce-Lazio erano solo il 72 per cento. Quando nel 2021 Dazn, la tv in streaming, si è aggiudicata i diritti di tutte le partite del campionato, il progetto era chiaro: al suo fianco aveva Tim che si prefiggeva dichiaratamente di convincere gli italiani ad abbonarsi alla fibra, di utilizzare il calcio per digitalizzare il Paese.
Serve dunque trovare una soluzione con i broadcaster che investono sul calcio in tv stanno cercando una soluzione per ovviare a questo problema. Si lavora a soluzioni ancora più originali come l’intelligenza artificiale. Non solo aumentano coloro che non guardano più le partite in televisione e utilizzano invece lo smartphone, a conferma del fatto che il cellulare è sempre più centrale anche per la fruizione del calcio.