Affaritaliani solleva dei dubbi sulla cessione della Sampdoria: qualcuno avrebbe fatto pressioni affinché il club blucerchiato non fallisse..
Non solo il debito con Sace. Affaritaliani ha cercato di far luce su aspetti che, secondo il sito, non tornerebbero nella cessione della Sampdoria al duo composto da Matteo Manfredi e Andrea Radrizzani. Tra cui:
Un possibile buco da 28 milioni, una indebita pressione da parte della politica perché la società non fallisse una possibile concorrenza sleale.
Il buco da 28 milioni che nessuno avrebbe visto è segnato nello stato patrimoniale tra i “crediti esigibili entro l’esercizio successivo” verso imprese controllanti. Si tratta, quindi, di crediti verso Sport Spettacolo Holding, la società di Massimo Ferrero:
In sostanza, dal 2015 in poi la perdita fiscale relativa all’esercizio (nel caso dell’ultimo bilancio si tratta di 2,93 milioni) sono stati indicati come crediti verso SSH, nell’ambito di una tassazione di gruppo (la SSH era proprietaria della Sampdoria) che però si è interrotta il 15 giugno 2023 e che quindi deve essere teoricamente risolta entro il prossimo 31 dicembre.
Cessione Sampdoria, le pressioni per proteggere il club
Pressioni e concorrenza sleale per proteggere la cessione della Sampdoria?
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Affaritaliani, però, ipotizza che difficilmente questi soldi potranno tornare alla Sampdoria e bisogna far attenzione a possibili sanzioni dalla Figc. Il Cda avrebbe dovuto appostare un fondo per fronteggiare i rischio di mancato incasso:
La svalutazione, parziale o totale, di questo credito avrebbe comportato un incremento della perdita d’esercizio della Sampdoria e avrebbe messo a serio rischio la validità stessa del piano industriale.
C’è un’estrema possibilità, però, che il nuovo azionista potrebbe aver garantito alla Sampdoria la copertura di questa perdita, anche se non vi è traccia di questa informazione.
Infine il sito parla di ” differenza di trattamento tra la Sampdoria e altre società”, citando un’intervistra a Gianluca Garbi sul Secolo XIX. Il quale aveva affermato che nessuno poteva permettersi che la Sampdoria fallisse:
Di più: nell’articolo si legge che Garbi e la banca avrebbero ricevuto “forti pressioni per dare questo supporto, da moltissime altre società, alcune impensabili, da vari organi politici e amministrativi, nazionali e locali. Noi davanti alle difficoltà e qualche non tanto velata minaccia legale non abbiamo ma abbandonato la squadra”. La domanda, che finora non ha trovato risposta è: chi voleva che la Sampdoria non fallisse? Da chi sono arrivate le pressioni? Perché Banca d’Italia non ha aperto un fascicolo che, ad oggi, non risulta?