Addio Gianluca Vialli, Walter Sabatini si allinea alle parole di Dino Baggio: l’ex ds della Sampdoria ritorna sulla questione farmaci
Le tante, troppe malattie sviluppate da atleti e calciatori che si sono susseguite recentemente, alcune addirittura causa di morti premature, per alcuni non sono un caso. Era stato l’ex calciatore Dino Baggio a scoperchiare per primo il Vaso di Pandora, ponendo l’attenzione su farmaci e medicinali che venivano somministrati ai calciatori anni e anni fa.
Sulla questione era poi intervenuto anche Roberto Mancini, parlando ad esempio dell’amico fraterno Gianluca Vialli, smorzando tuttavia un po’ le accuse. Ma altri sono allineati al pensiero di Dino Baggio. Come ad esempio Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Sampdoria ma anche ex calciatore. In un’intervista a La Stampa, parte proprio dalla sua esperienza per descrivere quanto succedeva anni addietro:
Se mi sentivo giù, andavo dal massaggiatore e gli dicevo: ‘Dai, fammi un Neocromaton (un farmaco per l’anemia, ndr)’. Era normale. Non era doping, almeno non un doping prestazionale. Non ho mai visto un calciatore assumere dei prodotti per aumentare il rendimento. Si cercava, quello sì, di migliorare la condizione, con prodotti che in quel momento erano legali, presi in grande quantità. Oltre al Neocromaton ho frequentato il Micoren (antiasma, ndr). Prodotti corroboranti, non certo sostanze come l’Epo. Condivido la preoccupazione di Dino Baggio e la rispetto. Le dosi eccessive possono aver portato a qualche problematica importante negli anni successivi. C’è stata una lunghissima moria di giocatori, per cui i sospetti sono consistenti e anche giustificabili
Addio Vialli, Walter Sabatini: “Dino Baggio? Sospetti giustificabili. Lunghissima moria di giocatori”
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L’uso di farmaci, dunque, era normale e frequente negli spogliatoi calcistici ai tempi in cui Sabatini giocava, pur restando nell’ambito di medicinali allora legali. Anche se l’ex ds della Sampdoria precisa che erano presi in grandi quantità e forse anche all’infuori del loro uso più indicato.
Per questo giustifica i sospetti di Dino Baggio e degli altri come lui, vista la grande moria di calciatori e atleti in questi ultimi tempi.