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    Bellinazzo (Sole24Ore): troppa incertezza sui nuovi stadi . E a Genova?

    Bellinazzo (Sole24Ore), troppa incertezza sui nuovi stadi e investimenti bloccati: e a Genova? Ecco l'analisi
    Gabriele FrassanitoDi Gabriele Frassanito15 Agosto 2022
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    Bellinazzo (Sole24Ore): troppa incertezza sui nuovi stadi e investimenti bloccati. E a Genova?

    Riparte il campionato e torna d’attualità la questione stadi. Secondo la puntuale analisi condotta da Marco Bellinazzo, giornalista del Sole24Ore esperto di economia dello sport, gli investimenti bloccati ammontano tra i 2 e 2 miliardi e mezzo di euro.

    All’orizzonte ci sono infatti i progetti di Milano, Roma (sia per i giallorossi che per la Lazio), Bologna, Fiorentina, addirittura delle neopromosse  Monza e Cremonese. In B, spinge il Cagliari di Tommaso Giulini.

    Bellinazzo (Sole24Ore): troppa incertezza sui nuovi stadi

    Gli stadi nuovi o comunque riammodernati portano soldi nelle casse societarie. Lo dicono i dati.

    E pensare che i 187 nuovi stadi costruiti in Europa fra il 2007 e il 2021, con circa 22 miliardi di investimenti – per contare quelli realizzati nella Penisola sono più che sufficienti le dita di una mano – hanno prodotto mediamente un incremento dell’affluenza del 50 per cento.

    Maggior pubblico e maggiori ricavi, considerando che le strutture moderne offrono anche una più ampia gamma di servizi (dalla ristorazione ai musei, dal merchandising ai parcheggi). E non solo nel giorno della partita.

    La speranza, dopo ritardi e progetti arenati e con la prospettiva di organizzare l’Europeo del 2032 a fare da volano, è che il Calcio italiano Spa possa cambiare marcia, anche perchè nei prossimi due anni potrebbero sbloccarsi investimenti per 2/2,5 miliardi.

    Prosegue l’analisi di Bellinazzo, città per città e squadra per squadra.

    Milano e Roma: qualcosa si muove…

    A Milano il tema caldo è quello del nuovo impianto e di cosa fare nel vecchio San Siro.

    Milan e Inter hanno da poco consegnato la documentazione richiesta da Palazzo Marino in vista del dibattito pubblico. Il piano che si adegua alle volumetrie (0,35) previste dal piano di governo del territorio, contempla tra le altre cose uffici, un centro congressi, un museo, un centro sportivo sul terreno dell’attuale Meazza, ristoranti e bar.

    La spesa preventivata resta di 1,2 miliardi (tra riduzione delle volumetrie e incremento dei costi delle materie prime). Da settembre poi do- vrebbe scattare il dibattito pubblico, coordinato da Andrea Pillon di Avventura Urbana Srl, che dovrebbe esaurirsi in due mesi.

    A Roma, la famiglia Friedkin accellera sull’area dI Pietralata per uno stadio da 65 mila posti. Ma ci sarà spazio per altro:  due ponti ciclopedonali, negozi e aree verdi, per un investimento di circa mezzo miliardo. Il sogno sarebbe di completarlo nel 2027.

    Claudio Lotito invece ha ripreso in mano il dossier dello storico impianto del Flaminio. Ci aveva pensato anche Massimo Ferrero, ma non per la Sampdoria ovviamente. Adesso ci riproverebbe l’amico Claudio

    Bologna e Firenze puntano al restyling

    bologna stadio fincantieri dall'ara
    Il rendering del nuovo stadio del Bologna

    LEGGI ANCHE Calciomercato Sampdoria, Alberto Grassi verso l’Empoli. Il punto

    Discorsi a parte per Bologna e Fiorentina. Essendo le uniche squadre della città possono investire su restyling degli stadi, senza necessariamente pensare di costruirne uno ex novo. Prosegue Bellinazzo:  

    Dopo percorsi tribolati sembrano giunti a una conclusione positiva anche gli iter relativi al restyling degli stadi di Bologna e Fiorentina.
    A Bologna (il piano originario risale a 6 anni fa) ora si guarda al 2026 per completare la ristrutturazione del Dall’Ara. Per due stagioni il team rossoblù giocherà in un impianto temporaneo nell’area ex Caab che avrà 16mila spettatori. Il Bologna dovrà ora presentare, col progetto per lo stadio provvisorio, il Piano economico-finanziario delle due opere e lo schema di convenzione per la Conferenza dei servizi. Il costo complessivo potrebbe lievitare dai 120 milioni iniziali a 150 (40 investiti dal Comune, 20 dal contributo del Credito Sportivo e il resto dal presidente Joey Saputo).
    Nella scorsa primavera il progetto di Arup Italia è stato scelto per ristrutturare l’Artemio Franchi che conserverà la torre di Maratona, le tribune e le classiche scale elicoidali, mentre saranno create nuove curve, spazi commerciali e un albergo nel quartiere di Campo di Marte.

    A gennaio 2023 è prevista la consegna del progetto definitivo, con l’obiettivo di chiudere entro marzo la conferenza dei servizi. I lavori dovrebbero con- cludersi nel 2026.

    Costo stimato 135 milioni al netto di Iva, 95 provenienti dal Pnrr e 55 per i quali il sindaco Dario Nardella sta cercando di ottenere un altro finanziamento pubblico. Il piano del presidente Viola Rocco Commisso per edificare uno stadio ex novo, poi ritirato per i contrasti con il Comune, contemplava invece investimenti privati per 250 milioni.

    Monza, Cremona e Cagliari in rampa di lancio

    Il debuttante Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani deve pensare a salvarsi: se l’operazione andrà in porto, la proprietà è pronta a valutare la costruzione di nuovo impianto (dopo aver ristrutturato a tempo di record la tribuna est del Brianteo).

    Il patron della Cremonese Arvedi è pronto a comprare lo Zini, lo stadio del debutto in serie A di Luca Vialli. Il Comune di Cremona ha infatti avviato la procedura di alienazione con l’individuazione del perito che dovrà da dare un valore di partenza allo stadio.

    Infine il Cagliari: il presidente Tommaso Giulini ha presentato lo scorso luglio il progetto definitivo del nuovo stadio Sant’Elia insieme ad un solido partner industriale, il gruppo Costim. La formula individuata è quella della concessione: per 50 anni lo stadio sarà gestito dal club, per poi tornare nella piena disponibilità del Comune di Cagliari, proprietario dell’immobile.

    E a Genova?

    Nell’analisi del Sole24Ore non c’è alcun  cenno alla situazione del capoluogo ligure. Dunque niente si muove, nè lato Comune nè da parte delle società. La Sampdoria attraversa una situazione societaria complessa. Ma ormai è chiaro che anche in ottica cessione, sarebbe opportuno avere in mano delle opzioni da prospettare ai potenziali investitori su quelle che sono le prospettive.  Rifare il Ferraris a spese delle due società? Alienazione ad una società partecipata da Sampdoria e Genova? E’ pensabile la costruzione di due nuovi impianti più piccoli, da 20 mila posti?

    Domande che non trovano risposta…


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