Concordati Ferrero, Farvem: cosa succede dopo l’adunanza dei creditori del 22 febbraio
Si è svolta il 22 febbraio come previsto nell’ultimo rinvio l’adunanza dei creditori di Farvem. Non risulta infatti nel registro di cancelleria alcun rinvio come invece avvenuto nelle precedenti occasioni. Anzi, c’è il deposito di un “atto non codificato” probabilmente avvenuto in concomitanza con l’adunanza.
Concordato Farvem: cosa succede dopo l’adunanza dei creditori

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In questa sede i creditori dei Farvem ( i principali sono Juno e Eagle spv) hanno potuto esprimere il proprio voto, favorevole o contrario, alla proposta di concordato elaborata dai professionisti che assistono la società (il dott. Gianluca Vidal e gli avvocati Luca Ponti e Francesca Spadetto).
L’adunanza si è svolta avanti al giudice delegato dott.ssa Daniela Cavaliere e ai commissari giudiziali Avv. Francesco Cirri Sepe Quarta e dott. Mario Venezia.
Ricordiamo che i voti sono espressi dai creditori in funzione dell’ammontare del loro credito e non per “teste”. Per esemplificare, se vota contro un solo creditore ma che detiene la maggioranza dei crediti il concordato è respinto e la società fallisce. Se vota a favore, la proposta viene approvata e la procedura può proseguire.
Va detto che, a norma dell’art. 178 della legge fallimentare anche i creditori non intervenuti durante l’adunanza possono esprimere i propri voti entro 20 giorni dallo svolgimento della stessa e dunque sino al 14 marzo mandando una pec in Tribunale.
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