In Inghilterra il Brentford è tornato in Premier dopo 74 grazie all’algoritmo, fondamentale nella scelta dei giocatori: un metodo da cui potrebbe prendere spunto la Sampdoria di Ferrero
Dopo 74 anni il Brentford è ritornato in Premier League e lo ha fatto seguendo una filosofia molto particolare. La squadra inglese ha infatti adottato la cultura degli algoritmi per reclutare e valutare i calciatori e il loro sviluppo. Una teoria particolare e certamente innovativa, frutto delle idee di Matthew Benham.
Nel 2012 Benahm ha salvato il Brentford dal fallimento con appena 500.000 sterline, nel 2020 ha inaugurato il nuovo stadio e ha portato al club una filosofia che può fare scuola, anche in Italia. I criteri di reclutamento sono infatti affidati agli algoritmi, secondo un metodo che viene già applicato in alcuni sport americani.
L’algoritmo del Brentford spiegato da Matthew Benham
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È stato proprio Benham, un giorno, a raccontare come funziona il suo metodo. Il profilo di un giocatore viene raccontato dai numeri, raccolti dopo aver visto un giocatore in campo almeno cento volte e in diverse situazioni:
Per sapere quanto è bravo un giocatore devo parlare con una persona che abbia visto quel calciatore sul campo cento volte e in diverse situazioni. Devo avere una serie di informazioni che, una volta combinate, mi creano un profilo del giocatore. Voglio sapere quante occasioni favorevoli ha creato, quanti chilometri ha percorso, quali sono le zone di campo dove si è mosso con maggior frequenza. Tutte queste cose sono raccontate dai numeri.
I segreti poi, stanno nel lavoro del tecnico Thomas Frank, arrivato nel 2018, e di Rasmus Ankersen, il direttore tecnico. Come scrive Sportweek, Ankersen ha spiegato che il sistema di business intelligence consente di monitorare i calciatori di tutti i campionati europei. Il Brentford B è stato creato con le finalità di un laboratorio sul campo dei talenti pescati in giro.
Una tecnica che consente uno sviluppo del talento a basso costo, che può essere poi rivenduto. Il metodo potrebbe essere riproposto anche in Italia con un po’ di coraggio, magari alla Sampdoria di Ferrero. In un periodo di poco budget, le idee giuste possono essere la chiave.