Fabio Borini saluta la Sampdoria e lo fa con parole di amore verso i colori più belli del mondo ma puntando il dito contro….
In una sera di inizio luglio arriva la notizia, che per quanto fosse nell’aria già da mesi, nessun tifoso della Sampdoria, avrebbe voluto leggere: Fabio Borini saluta la sua Sampdoria. Il giocatore che ha dimostrato di avere la maglia blucerchiata tatuata addosso, che ha dimostrato di essere un tifoso in campo, deve lasciare la sua squadra.
Il giocatore che ha vissuto una stagione difficile, finendo anche fuori dal progetto tecnico della società ha detto tutto quello che si è tenuto dentro per una stagione intera, in un lungo post social nel quale si è levato tutti i macigni che si è portato dietro e che male gli hanno fatto.
Sampdoria, Fabio Borini saluta la sua squadra e non le manda a dire…
SOCIAL – Sampdoria, Fabio Borini saluta i blucerchiati: questa maglia è la meraviglia del mondo, ma gli apostoli della rovina…
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Parole taglienti, fortissime quelle del giocatore che ha puntato il dito contro quegli “apostoli della rovina” che hanno fatto si che il suo matrimonio con i colori più belli del mondo finisse. Uno sfogo davvero al vetriolo
Ero sul volo che mi riportava a casa, a Manchester, quando ho scritto questa lettera. Dopo una storia d’amore durata due anni. Vi parlerò dal cuore. Vi parlerò di emozioni. Vi parlerò con la sensibilità ed eleganza che è sempre appartenuta alla Sampdoria.
È stata una storia nata con entusiasmo e con la ricerca di raggiungere un obiettivo solo: la promozione in Serie A. Abbiamo fallito, lo e la Sampdoria abbiamo passato momenti dove eravamo completamente in simbiosi, dove mi sentivo la vera estensione del popolo blucerchiato. Abbiamo vissuto di emozioni rare che mi hanno fatto capire che la maglia che indossavo era la pelle e il sangue di tutti quanti Voi Doriani. Ho sentito vibrazioni che sono riuscito a condividere, per fortuna, solo con le persone vere. Quelle persone che fanno della Sampdoria la loro priorità di vita, e che all’interno sono diventate troppo rare. Gli apostoli della rovina sono arrivati e l’amore è stato danneggiato, influenzato, non era più corrisposto. L’amore è diventato tristemente a senso unico. Quando sono stato spedito in quel luogo oscuro ho veramente passeggiato tenendo per mano la depressione e in compagnia della rabbia. Ho condiviso le giornate con la frustrazione e la disperazione di voler tornare ad essere come Noi, io e la Sampdoria, eravamo prima. Sono stato coraggioso, spregiudicato, autolesionista a scegliere di rimanere vicino a te, Sampdoria. Nei miei momenti più bui sono stato lì a battere e a battermi in solitudine, forse con troppo me stesso, ma ero contento di dare a Voi quello che realmente sono. Sempre. Non posso sapere cosa succederà alla Nostra Sampdoria, ma il mio desiderio, per chi ho amato e amerò, è che torni ad essere piena di quella persone che realmente mettono la Sampdoria prima della loro stessa vita. La Sampdoria merita i Doriani e queste mie gentili parole. La Sampdoria non è solo la maglia più bella del mondo, ma per come l’ho vissuta in questi due anni, la Sampdoria è una meraviglia del mondo