Fabio Quagliarella ha giocato poco con Dejan Stankovic alla Sampdoria in una stagione resa complicata anche dall’infortunio al ginocchio
La stagione di Fabio Quagliarella è stata molto complicata. Il capitano, che domenica 4 giugno a Napoli avrebbe potuto salutare il calcio proprio nella sua città, ha chiuso con un solo goal – a San Siro – che, comunque, gli ha permesso di andare in rete per la diciottesima stagione consecutiva.
L’anno è stato condizionato anche dall’infortunio al ginocchio subito nel ritiro in Turchia. Una brutta torsione del ginocchio che avrebbe potuto comportare l’operazione. Invece, come affermato dallo stesso Quagliarella, è stato un “miracolato”, rientrando dopo solo quaranta giorni dal trauma:
Mi sento un miracolato per l’infortunio in Turchia. Ho sentito il rumore delle ossa, pensavo mi fosse saltato il crociato. Quando la risonanza ha evidenziato che forse non c’era una lesione totale, mi sono messo sotto con il lavoro specifico. In 40 giorni sono rientrato, inclusa una settimana a Domodossola con il prof. Borino. E poi sono subentrate altre dinamiche.
Sampdoria, Quagliarella: Stankovic? Non ho mai chiesto niente…
Sampdoria, Quagliarella: mi sarei aspettato più considerazione. E Stankovic…
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Fino alla partita con l’Udinese, quella che ha sancito la retrocessione, Quagliarella non aveva mai giocato da titolare con Dejan Stankovic:
Diciamo che in una certa parte della stagione mi sarei aspettato più considerazione da parte di tutti.
Nonostante la mancata condivisione delle scelte di Stankovic, Quagliarella si è sempre messo a disposizione, allenandosi da professionista e senza fare polemiche. Non ha mai chiesto niente al tecnico per evitare di alimentare il fuoco all’interno di una situazione già complicata, con la Sampdoria in difficoltà dentro e fuori dal campo:
Ero lì, a disposizione. Anche se non condividi le scelte dell’allenatore, sei un professionista e le accetti. Mi sono allenato sempre e esattamente come i miei compagni e di questo vado orgoglioso, se gioco è perché lo merito, non perché mi chiamo Quagliarella. E credo di avere fatto la mia parte e che Stankovic lo abbia apprezzato, mi ha fatto i complimenti ogni volta che mi ha sostituito. No, non gli ho mai chiesto niente. Non volevo passare per uno che mette pressioni, la priorità era cercare di salvare la Samp.



