L’allenatore della Sampdoria Primavera, Felice Tufano, è stato intervistato dal Telenord, ecco che cosa ha detto
L’amaro risveglio sul più bello. La Sampdoria Primavera dopo un campionato eccezionale si è fermata alla semifinale Scudetto contro l’Atalanta. Partita sul campo neutro di Sassuolo, un 2-1 che ha spento ogni sogno e ogni ambizione.
Inutile la rete del giovane Yepes per i blucerchiati. La finale sarà una questione tra la quinta e la sesta dell’ultimo campionato, tra l’Atalanta appunto e l’Empoli che ha eliminato l’Inter nell’altra semifinale.
L’artefice della cavalcata della Sampdoria però non giudica soltanto l’ultima partita e parla di annata storica e straordinaria. mister Felice Tufano, intervistato da Telenord ha parlato della stagione della sua squadra. Queste le sue parole.
Sampdoria: le parole di Tufano
Sampdoria Primavera: Tufano tra futuro e i suoi ragazzi. Le sue parole
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C’è ovviamente amarezza per come è andata perché la finale sarà tra la sesta e la quinta del campionato. Noi abbiamo meritato il primo posto, siamo sì amareggiati ma siamo anche consapevoli di aver fatto un’annata storica e straordinaria.
Tanti i talenti che la Sampdoria ha messo in mostra nell’ultimo campionato. Da Simone Trimboli, a Nik Prelec, che è già nel giro della prima squadra. Tufano non ha parlato di singoli, ma ha fatto un discorso generale, di squadra.
Il modo o il tempo per arrivare in prima squadra c’è e ci sarà. I miei ragazzi sono talmente giovani che anche il prossimo anno avranno l’opportunità coronare il loro sogno. Ci siamo sempre allenati per farci trovare pronti, sia per il campionato sia, sia per una possibile chiamata nel caso in cui ce ne fosse stato bisogno. Per il resto bisognerebbe chiedere al mister.
C’è spazio anche per il futuro, il suo era uscito anche per la panchina della Sampdoria, quella dei grandi. Vista l’ottima annata, a domanda precisa arriva però una risposta precisa, Tufano non sembra convinto di voler lasciare il suo posto. Voglioso di riprovarci nella prossima stagione.
Negli anni ho avuto colloqui per allenare le prima squadre, ma devo dirvi la verità: sto tanto bene dove sono. Mi piace il mio lavoro e per convincermi a tornare ad allenare le prime squadre servirà qualcosa che possa poi farmi divertire. Questa è la cosa più importante per me, mi piace allenare squadre che crescono, riuscire a lasciare qualcosa anche fuori dal campo.