La Lega di Seria A in accordo con la Lega di B cambia il format della Coppa Italia escludendo le squadre di Lega Pro che protesta…
Ingiustizia è fatta. Non si potrà più vedere l’Alessandria giocarsela per la finale di Coppa Italia, così come il Novara arrivare a Milano, a San Siro con 20 mila tifosi al seguito. Altro che Francia o Inghilterra. In Italia, la Coppa nazionale è per pochi fortunati.
Lo ha deciso il Consiglio di Lega che ha deciso anche le date del prossimo campionato (inizio 22 agosto, fine 22 maggio). Nel nuovo format della competizione: parteciperanno solo 40 squadre (20 club di Serie A e 20 di B), con inizio fissato per il prossimo 15 agosto, data in cui scenderanno in campo subito 12 squadre di A.
Una rivoluzione con una nuova formula rispetto a quella di oggi che prevede 78 squadre (con 29 di Lega Pro e 9 di Serie D), che ha l’obiettivo di valorizzare il torneo e creare da subito sfide che siano appetibili per le televisioni. E i tifosi? E le critiche fatte da tutto il mondo dello sport unico contro la Super League? Già dimenticate…
La Lega Pro non ci sta e promette battaglia…
Coppa Italia, cambia il format e ingiustizia è fatta!
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Severissimo il commento del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli che ha promesso battaglia per far rispettare i diritti della Lega che rappresenta ormai da alcune stagioni.
La decisione della Serie A di escludere le squadre di Lega Pro dalla Coppa Italia non solo viola diritti consolidati, ma è espressione di una concezione elitaria del calcio, incapace di avere una visione di sistema. Lunedì è convocato il Consiglio direttivo della Lega Pro, che adotterà ogni iniziativa per tutelare i diritti delle proprie squadre e per salvaguardare una cultura del calcio che sia rispettosa dei valori più autentici dello sport. Innovare è giusto, ma salvando la coesione del sistema calcio