Sentenza Caso Obiang: Massimo Ferrero si assume e si fa causa, ma non è truffa. Ecco le motivazioni del proscioglimento.
Come vi abbiamo anticipato in questo articolo, abbiamo avuto modo di leggere la sentenza che ha prosciolto il presidente blucerchiato dalle accuse mosse dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
La complessa vicenda giudiziaria non ha però riguardato solo le somme incassate dalla vendita di Obiang al West Ham.
I capi di imputazione e) f) e g) vedevano Massimo Ferrero accusato di truffa ai danni di altre cinque società del gruppo. Il risultato? Cinquecentomila euro nelle tasche del presidente della Sampdoria… Il GUP Arturi nella sentenza spiega con chiarezza lo “schema operativo” della presunta truffa.
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Ferrero avrebbe simulato un rapporto di lavoro con le cinque società: la VICI srl e la CGCS srl (amministrate dalla figlia Vanessa), la Mediaport Cinema e la Eleven Finance (rappresentate dal nipote Giorgio) e la Globalmedia srl (rappresentata dal liquidatore Marco Guercini).
Poi avrebbe avanzato pretese e rivendicazioni economiche verso le società per questi presunti rapporti di lavoro. Ma cosa succede prima che un lavoratore e il suo datore di lavoro vadano in causa davanti al tribunale? Bisogna fare un tentativo obbligatorio di conciliazione. Una mediazione condotta davanti all’apposita Commissione istituita presso la Direzione Territoriale del Lavoro.
Il 23 settembre 2014 Massimo Ferrero si presenta al tavolo “contro” sua figlia, suo nipote e contro il liquidatore di una delle sue società. E, incredibilmente, si mettono d’accordo. Tutte e cinque le società verseranno a Massimo Ferrero 100 mila euro a testo (in tutto quindi mezzo milione di euro) per non essere trascinate in Tribunale…
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Secondo la Procura queste sono truffe belle e buone: art. 640 codice penale. Ma il GUP Arturi non è d’accordo. Al massimo si potrebbe contestare l’appropriazione indebita (art. 646 cod. pen.) ma servirebbe un’operazione di “chirurgia giuridica”, usando le parole del giudice. E comunque mancherebbe la querela delle persone offese (le 5 società di Ferrero…). Insomma, secondo il giudice, la Procura ha preso una strada sbagliata ed ora è troppo tardi per cambiare rotta…
Adesso bisognerà vedere se il GIP riterrà sufficienti le nuove prove che la Procura ha presentato nella richiesta di revoca della sentenza di proscioglimento. Se si, si svolgerà una nuova udienza preliminare. Quindi Ferrero non può ancora dormire sonni tranquilli..
In ogni caso, anche se questi comportamenti non costituiscono reato, il ritratto che emerge del presidente Massimo Ferrero non è certamente positivo. E non può migliorare l’immagine che molti tifosi blucerchiati hanno di lui, nonostante il proscioglimento (se verrà confermato).