La Sampdoria lo ha corteggiato, ma Zaza ha guardato altrove…

Quella tra Zaza e la Sampdoria è una storia travagliata, fatta di corteggiamenti blucerchiati e no dell’attaccante
Era il 20 febbraio 2011 quando Zaza ha vestito per l’ultima volta la maglia della prima squadra della Sampdoria: un minuto durante uno 0-0 a Firenze e poi basta. Da lì un giro di prestiti tra Juve Stabia, Viareggio e Ascoli fino all’addio, con polemiche, nel 2013. Tre milioni e mezzo dalla Juventus per un giocatore arrivato da svincolato, rinato e andato via senza rinnovare il suo contratto rifiuntando ogni possibile trattativa. Poi l’estate del 2018, quella del gran rifiuto.
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Ferrero trovò l’accordo con il Valencia per un prestito oneroso di due milioni con riscatto fissato a 12 e quello con Zaza per un quadriennale. Poi l’inserimento del Torino che pareggiò l’offerta agli spagnoli. Così, nell’ultimo giorno di mercato, Zaza si rimangiò la parola data alla Sampdoria, optando per i granata. Un rifiuto, un tradimento verso una squadra che, quando era svincolato nel 2011 gli diede una nuova opportunità.
Per il ritorno a Genova qualcosa si era mosso anche nell’ultima sessione di mercato, quella invernale. Sampdoria e Torino avevano iniziato i discorsi per un prestito con diritto di riscatto che, però, è rimasta solo un’idea.
Zaza ha mostrato poca riconoscenza verso la Sampdoria e, tra rifiuti e trattative mai nate, il suo ritorno a Genova non si è mai concretizzato, ma forse meglio così per chi ha mostrato poco rispetto.
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