Il rinnovo di Yoshida – solo da ufficiare – pone la Sampdoria di fronte a un rischio: il giapponese, infatti, venne ingaggiato grazie al Decreto Crescita
Maya Yoshida ha rinnovato fino al 2022 con la Sampdoria. Manca solo l’annuncio ufficiale – per i motivi spiegati qui – ma le firme ci sono. Il giapponese ha accettato di firmare, spalmando i suoi compensi. La società blucerchiata, decidendo di prolungare il rapporto con il difensore giapponese, si assume un rischio economico derivante dai mancati benefici del Decreto Crescita.
Yoshida, infatti, nello scorso gennaio, era stato ingaggiato sfruttando il decreto, che prevedeva una tassazione al 50% per i giocatori tesserati dopo almeno due ani di residenza fiscale fuori dall’Italia. Questo beneficio è stato messo in discussione dall’Agenzia delle Entrate che contesta l’assenza di un Dpcm attuativo – come spiegato in questo articolo.
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Per la Sampdoria, oltre a Yoshida, dovrebbero ballare i nomi di Murillo, Silva, Thorsby e Claudio Ranieri. Se questo contenzioso con l’Agenzia delle Entrate non si chiarisse, i blucerchiati dovrebbero versare circa un milione e mezzo di tasse relative ai tesserati. Una cifra, quindi, che non impatterebbe più di tanto sul bilancio della società di Ferrero.