Le prime parole del Ceo della Sampdoria, Jesper Fredberg che inevitabilmente dei numeri, quelli che però non potranno mai sostituire gli occhi
La Sampdoria è pronta per iniziare la sua stagione. Nella giornata odierna sono iniziate le visite mediche dei giocatori blucerchiati, che nella giornata di sabato inizieranno i veri e propri allenamenti in vista poi della partenza fissata per martedì verso Ponte di Legno dove ci sarà il ritiro della Sampdoria targata Massimo Donati.
Nella giornata odierna è andata in scena anche la prima intervista di Jesper Fredberg CEO Area Football scelto da Nathan Walker per affiancare Andrea Mancini nella costruzione della rosa. Tra i temi toccati, non poteva mancare quello quello sui dati, dati che possono aiutare nello scegliere i giocatori, ecco le sue parole a riguardo
Penso che nel calcio i dati siano un partner prezioso. È un mondo molto, molto grande. Ci sono giocatori in tutto il mondo che bisogna tenere d’occhio. Penso che a volte la cosa più pericolosa nel calcio sia che qualcuno ti rubi il tempo, perché non ne hai abbastanza. E con i dati, puoi restringere il campo e assicurarti di usare il tuo tempo in modo un po’ più efficace e proficuo, insieme al club.
VIDEO – Sampdoria, Fredberg: i dati possono aiutarti nel tempo
VIDEO – Sampdoria, Jesper Fredberg: i dati non potranno mai sostituire gli occhi ma…
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I dati sono importanti nella scelta dei giocatori, ma l’occhio non si potrà sostituire l’occhio, quello che ti permette di captare e di sentire nel cercare i giocatori da comprare.
Quindi, per me i dati fanno parte del calcio, ma non potranno mai sostituire gli occhi, l’atmosfera e l’istinto che si provano quando si cercano giocatori. Ma possono certamente aiutare a restringere il campo dei potenziali obiettivi da raggiungere. E i dati possono anche aiutarti quando valuti le tue partite. Quindi non è solo una questione emotiva. Quando perdiamo, posso anche essere emotivo. Non va bene. Ma poi, se possiamo guardare i dati, possiamo anche vedere che forse la nostra prestazione è stata davvero buona. Il risultato non è stato perfetto, ma possiamo vedere che siamo sulla strada giusta. E penso che sia importante integrarlo nel nostro club ora, dove possiamo dire di voler valutare ogni giorno, ma vogliamo valutare oggettivamente le nostre cose. Vogliamo essere critici. E se abbiamo KPI collegati a uno stile di gioco, a una strategia, è anche più facile per noi dare un feedback costruttivo, dove possiamo effettivamente giocare ancora meglio a vicenda su quel lato, invece di essere solo positivi o negativi. Ma ci sono più sfumature tra questi due aspetti.