Sampdoria-Salernitana, il gruppo Direttivo Salerno conferma la protesta, verrà a Genova ma resterà fuori dal Ferraris a manifestare
La tifoseria della Salernitana, a due giorni dal playout che si dovrebbe giocare a Genova, continua la protesta che ha cominciato a fare fin dal rinvio dello spareggio iniziale contro il Frosinone del 18 maggio. Una buona parte dei sostenitori dei campani resta contraria ad entrare allo stadio per manifestare contro la decisione presa dalla Lega Serie Bkt.
Nei giorni scorsi il Direttivo Ultras, uno dei gruppi organizzati del tifo salernitano, aveva annunciato con un comunicato che sarebbe stato presente sia alla partita a Genova contro la Sampdoria sia a quella all’Arechi, entrando sugli spalti per sostenere la Salernitana. Promettendo poi che, a bocce ferme, chiederanno spiegazioni a chi di dovere per questa situazione. E infatti il settore ospiti del Ferraris ha già visto un discreto assalto al biglietto da parte dei campani, che hanno esaurito la parte inferiore.
Alcune ore fa, invece, il Direttivo Salerno, un altro gruppo di tifosi dei cavallucci, ha emanato una nota ufficiale in cui continuano la protesta. Dicendo che loro raggiungeranno Genova domenica 15 giugno, ma resteranno fuori dal Ferraris.
Sampdoria-Salernitana, il Direttivo Salerno annuncia protesta a Genova: “Si devono voltare le spalle a questo sistema meschino”
Verso Sampdoria-Salernitana, la protesta del Direttivo Salerno: andiamo a Genova ma fuori dal Ferraris
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In pratica il Direttivo Salerno ha deciso di manifestare proprio fuori dal Ferraris contro questi playout tra Sampdoria e Salernitana che continuano a non riconoscere. Nel loro comunicato ufficiale affermano anche che faranno lo stesso fuori dall’Arechi al ritorno. Nonostante la società abbia chiesto a suo tempo di non disertare lo stadio nella partita giocata in casa. E si augurerebbero che tutta la tifoseria granata si compattasse in questa decisione, ma rispetteranno la scelta di chi, invece, entrerà, come altri gruppi organizzati:
Sarebbe stato bello se, di fronte a uno schiaffo tanto vile, Salerno si fosse compattata in un unico grido di sdegno. Sarebbe stato bello avessimo urlato con una voce sola che quanto accaduto nell’ultimo mese è indegno. Di una città, una tifoseria che porta in giro con fierezza il nome della propria città. Dei sentimenti sinceri, genuini, puri di una gente che segue il calcio senza null’altro chiedere in cambio che serietà, correttezza, lealtà. Le opinioni, grazie a Dio, possono e a volte devono divergere. Sarebbe bastato poco per non disperdere una unità d’intenti da sempre agognata. Ma tant’è. La Nostra opinione è che, davanti a un sistema meschino e farlocco, stavolta si debbano voltare le spalle. Saremo a Genova ma non al Ferraris, manifestando lì fuori che questo play out a scoppio ritardato ci fa schifo. Saremo all’Arechi ma non sugli spalti, perché il nostro posto è quello da una vita ma stavolta no. Fare il tifo, quasi nulla fosse, legittimerebbe chi si è permesso di stuprare il campionato e con esso la passione di chi lo ha seguito. Sempre, ovunque, prescindendo da tabellino e classifica. Fare il tifo come se si giocasse una partita normale: quello sì darebbe ragione a Lega, Federazione, dirigenti incapaci e non più ricevibili.Queste due partite sono una vergogna, alla quale non ci presteremo. Ognuno decida secondo coscienza, ma noi non possiamo abdicare ai nostri principi morali e a quegli ideali che il 19 maggio avevano portato tutti noi a indignarci di fronte a chi, con tanta protervia, osava trattarci, e continua a farlo, come pezze da piedi