L’allenatore della Sampdoria Andrea Sottil ha parlato prima della sfida di Coppa Italia contro il Genoa, ecco le parole su Coda…
La Sampdoria si prepara ad affrontare il Genoa nel derby della Lanterna, sarà la prima stracittadina del presidente blucerchiato Matteo Manfredi. Il Grifone parte favorito per la differenza di categoria di appartenenza, ma i ragazzi di Andrea Sottil (allora allentati da Andrea Pirlo) hanno già eliminato ai rigori il Como (altra compagine della massima serie).
L’allenatore della Sampdoria Andrea Sottil ha rilasciato alcune dichiarazioni nella conferenza stampa di vigilia, prima dell’appuntamento di mercoledì 25 settembre allo stadio Luigi Ferraris di Genova alle ore 21:00. Ecco le sue parole:
Come si gestisce il derby, pensando anche a Modena?
Questa non è una partita qualunque, è la partita. Assolutamente fondamentale perché è un derby, abbiamo l’obbligo di farci trovar pronti. Ma sono sicuro che i ragazzi lo faranno. Soprattutto per oi e i nostri tifosi, obiettivo reale a cui teniamo. Serve voglia, entusiasmo, organizzazione per passar e il turno. Sono abituato a ragionare partita per partita, tutti concentrati solo sul derby poi da giovedì penseremo al Modena
Massimo Coda, primo giocatore a passare direttamente dal Genoa alla Sampdoria, per lui sarà una gara particolare? Ma anche per lei visto che ha giocato nel Genoa:
Ho giocato nel Genoa 19 anni fa, oggi faccio un altor mestiere e penso solo alla Sampdoria e il mio compito è concentrarmi per riportare la società dove merita (Serie A, ndr). Massimo l’ho avuto al Siracusa quando era un giovanotto, è molto sereno e tranquillo. Ma ognuno la vive a suo modo, c’è chi tiene tutto dentro e chi invece lo esterna. Lui però lo vedo molto sereno, è un professionista e sono sicuro che arriverà alla partita concentrato. Questo fa parte del nostro lavoro, si cambia squadra, o si rimane nella stessa città e ci può essere qualche mugugno o contestazione. Massimo ha l’esperienza necessaria per gestire tutto questo
Il bomber cercherà il goal dell’ex
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Hai un’idea più chiara su quali sono i titolari della squadra, quei giocatori su cui contare?
Ho focalizzato quelle sfumature che solo allenando una squadra puoi cogliere, ci sono i video e le immagini ma il famoso occhiometro del campo i colloqui capisci i dettagli e le caratteristiche di tutti. Adesso ha tutto molto più chiaro, è una rosa molto competitiva, i giocatori si devono sentire tutti coinvolti. Poi è chiaro che nella mia testa c’è un’ossatura, ma ricordiamo anche i cinque cambi che sono il 50% dei giocatori di movimento. Spesso le partite si cambiano dalla panchina. Contro il Sudtirol abbiamo visto la grossa mano d’aiuto alla squadra da parte dei subentrati, questo è un tasto sul quale batto continuamente
Tiene conto anche della differenza di categoria tra le due squadre?
Ho grandissimo rispetto del Genoa, gioca in Serie A ma quando parlo di identità parlo di essere noi. Abbiamo studiato l’avversario e prepariamo tutto, ma dobbiamo provare a vincere la partita. Non è un sottovalutare o non evidenziare che il Genoa è di una categoria sopra, ma bensì pensare a noi e cosa dobbiamo fare per passare il turno