Io sono della teoria che se la Sampdoria proprio doveva perderne una era certamente meglio perdere quella con la Lazio che vinceva da dieci partite di fila, più quella di Coppa Italia, più la Supercoppa Italiana. Tredici con sabato.
Parafrasando Vujadin Boskov, meglio perdere una partita per 5-1 che cinque per 1-0.
Meglio perdere contro una squadra in lotta con il titolo, male malissimo, che perdere benissimo e facendo il pieno di elogi contro una diretta concorrente.
Insomma, la squadra più forte d’Europa, oggi.
Però.
Però, così fa più male.
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Fa più male perchè tre gol in venti minuti sono una botta dura.
Fa più male perchè la Sampdoria di oggi non ha fatto nulla di veramente degno di essere definito “calcio”.
E fa più male perchè viene dopo una serie di grandissime partite.
Col Cagliari, ad esempio, la Sampdoria ha perso, ma fine a un quarto d’ora dalla fine aveva giocato la partita più bella dell’anno.
Con il Parma, ad esempio, la Sampdoria ha perso, ma se andiamo a vedere le occasioni da rete costruite, c’è stata solo la Samp e solo la casualità ha dato la vittoria ai Ducali.
Con la Juventus, ad esempio, la Sampdoria ha perso solo perchè dall’altra parte c’erano Ronaldo e Dybala, che è come dire il meglio del meglio, ma altrimenti – al netto dei fuoriclasse – avrebbe vinto.
Stavolta no, stavolta niente.
E non c’è nessuna attenuante, nessuna Coppa Italia in settimana, persino nessun Regini in campo.
Invece, Vasco non c’era.
E si è sentito.
Nel senso che mancava anima, passione, vita, cuore, sangue, storia.
Mancava tutto.
La Sampdoria di oggi è stata semplicemente inguardabile.
E questo fa ancor più male per Claudio Ranieri, romano e romanista se ce n’è uno.
E’ come se avesse perso tanti derby tutti insieme, lui che ne ha giocati dieci a Torino, a Roma, a Milano e a Genova e ne ha vinti nove e pareggiato uno.
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Insomma, la peggiore prestazione dell’anno, qualcosa che ha tragicamente riportato a DiFra e ci ha fatto tornare sulla terra, persino noi che pensavamo che tutto sommato questa squadra non avesse bisogno di fare mercato perchè ha una rosa talmente superiore alle dirette concorrenti da non rischiare nulla.
Lo penso tuttora, ma certamente falli come quello di Chabot sono l’immagine della resa, della disfatta, dell’impotenza.
Qualcosa di più di una bandiera bianca, una situazione di disfatta che io – ad esempio – avevo visto proprio contro la Lazio al Ferraris con la squadra improbabile di DiFra.
E l’immagine, divenuta virale, di Ranieri che ironizza caracollando in panchina è la foto (il video) della partita.
Insomma, voltiamo alla svelta pagina.
Non c’è niente da salvare.
Pensiamo già al Sassuolo.
E ricordiamoci che domenica ci sarà certamente Regini.
Perchè Chabot sarà squalificato, perchè Murillo è partito per la Spagna, perchè Alex Ferrari è lungodegente.
E allora ripartiamo da Vasco.
Dopo la vita spericolata di domenica.