Poco tempo dopo la dolorosa partenza verso la Juventus, Vialli voleva tornare alla Sampdoria: a raccontarlo Buffon, che si è sentito come lui agli inizi del suo percorso bianconero
Nostalgia di dove si è stati bene. In alcuni casi benissimo. E’ quella che hanno provato due leggende come Gianluca Vialli e Gianluigi Buffon, nel momento in cui hanno voluto o dovuto lasciare le squadre dove sono diventati calciatori di successo per dirigersi in quella che li avrebbe resi campioni, la Juventus.
I due calciatori non hanno mai giocato insieme, solo qualche volta contro, ma hanno avuto un’esperienza simile nel distacco dalle realtà in cui hanno mosso i primi passi. Due favole, a loro modo, come Sampdoria e Parma, che hanno permesso a Vialli e Buffon di sbocciare.
In un’intervista rilasciata al podcast BSMT, di Gianluca Gazzoli, l’ex portiere e ora capo delegazione della Nazionale (erede proprio di Luca) ha raccontato i primi passi nel mondo bianconero. E ha fatto una similitudine tra ciò che è accaduto a lui e all’attaccante scomparso poco più di un anno fa:
Inizialmente ho sofferto alla Juve e, proprio ora che da poco sono andato a ricordarlo, mi ritorna in mente Gianluca Vialli, che lasciò la Sampdoria per venire a Torino, ma dopo un anno o due avrebbe voluto tornare indietro. Poi Lippi lo convinse a restare. I primi mesi non furono facili neanche per me, Parma è proprio una chicca. Il mondo Juve è diverso.
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Non c’è da stupirsi che Vialli volesse tornare alla Sampdoria. La squadra con cui ha coronato il sogno di vincere lo Scudetto, con cui ha formato una delle coppie più iconiche del nostro calcio insieme a Roberto Mancini, con cui ha creato un gruppo di amici che è sopravvissuto (e bene) fino ad oggi. La squadra con cui ha sfiorato la vittoria della Coppa dei Campioni nel 1992, con l’immagine delle sue lacrime a fine partita che già facevano presagire quel che poi è accaduto poco più tardi.
Vialli è passato alla Juventus per 40 miliardi di lire, chiudendo la sua parentesi blucerchiata durata 8 anni. Una parentesi che avrebbe riaperto volentieri, dopo due anni, se non ci avesse pensato Marcello Lippi a farlo desistere. Tutto sommato, facendo il bene di Luca, che, nel 1996, ha vinto da capitano la Coppa dalle grandi orecchie coi bianconeri. Prendendosi una rivincita personale sulla finale di Wembley. E completando la sua trasformazione in campionissimo.
Lo stesso che è accaduto a Buffon, nostalgico di Parma nei primi mesi alla Juventus. Un mondo completamente diverso rispetto al calore, alla vicinanza e alla passione della cittadina emiliana. Com’è stata Genova per Vialli, la città della giovinezza, della crescita, dei primi, indimenticabili successi, dell’amicizia.