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    Tutti i campionati italiani senza un vero finale…

    Nel racconto di Gabriele Pellini tutti i campionati italiani senza un vero finale. Una storia fatta di ricordi e anedotti da leggere con molta attenione.
    Luca UccelloDi Luca Uccello12 Marzo 2020Aggiornato:12 Marzo 2020
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    Tutti campionati italiani senza vero finale
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    l campionato di Serie A è ufficialmente sospeso fino al 3 Aprile. Lo stop imposto dal governo è un evento straordinario, ma non unico nella storia del calcio. Nel nostro Paese in una sola occasione il massimo campionato fu interrotto senza essere concluso: accadde nel maggio del 1915 quando la Federcalcio informava con un telegramma che il campionato di Prima Categoria ( l’attuale Serie A) non sarebbe terminato, a causa dell’entrata italiana in guerra, dopo un anno di neutralità. Il nostro calcio si fermo improvvisamente, senza riprendere fino al 1919. Le proteste per lo stop al campionato non mancarono, ma furono sovrastate dal sentimento interventista comune nell’ Italia dell’epoca.

    La guerra duró circa tre anni e il campionato non venne mai concluso. Molti calciatori partirono per il fronte e in tanti non fecero ritorno. Al momento dell’interruzione l’esito era ancora incerto per quando il riguardava il girone del Nord, dove la classifica vedeva il Genoa a 7 punti, seguito da Inter e Torino a 5 e dal Milan a 3. L’ultima giornata prevedeva Genoa-Torino e Inter-Milan, quindi con la possibilità di arrivare addirittura ad un terzetto in vetta alla graduatoria. Inoltre la prima classificata del girone del Nord doveva andare a giocare poi contro la prima qualificata del girone del Sud ma questa partita, per ovvi motivi, non si disputerà mai. Lo scudetto fu assegnato d’inchiesta al Genoa, primo in classifica nel girone settentrionale al momento dell’interruzione, ma ancora oggi quel titolo è conteso.

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    Da quel periodo in poi, negli anni immediatamente precedenti alla nascita del girone unico nel ‘29, ci saranno molti casi contestati nella penisola. Nel 1925 il Bologna festeggia lo scudetto, nonostante le proteste del Genoa al presidente della Federcalcio Arpinati, uomo simbolo del fascismo. Lo scudetto del ‘25 passerà alla storia come “lo scudetto delle pistole”.

    Nell’autunno del ‘27 lo scudetto venne revocato al Torino, a causa di uno scandalo di corruzione (il caso Allemandi) nel quale sarebbe stata coinvolta la società granata. In pratica un dirigente del Torino, secondo L’ accusa, avrebbe corrotto il terzino della Juventus Allemandi, per vincere il derby. Un caso particolare, che ci riporta ovviamente agli avvenimenti di Calciopoli nel ‘06, quando lo scudetto fu revocato alla Juventus ed assegnato all’ Inter .

    Il calcio in Italia, dopo i successi della nazionale di Pozzo ai Mondiali e alle Olimpiadi, era diventato uno sport nazionale, al punto che nemmeno lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale riuscì ad interrompere il campionato come nel caso della Prima (accadrà solamente nel 1943, quando il destino del Paese sarà ormai segnato).

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    Nel Meridione si decise di organizzare dei tornei regionali, mentre nel Nord (_ controllato dai tedeschi, dove risiedevano i club più importanti_) ci sarà il Campionato Alta Italia. È questo l’episodio del 42esimo Corpo dei Vigili del Fuoco di La Spezia, che a sorpresa nella sfida decisiva batteranno i granata e si aggiudicheranno il titolo. Questo scudetto tuttavia non sarà mai riconosciuto perché il campionato non aveva carattere nazionale.

    L’ultimo caso di campionato concluso in modo anomalo è quello del ‘48. L’episodio di riferimento è chiaramente quello della strage di Superga: l’aereo del Grande Torino si schianta contro la Basilica di Superga, dove perderanno la vita 31 persone, tra giocatori, membri dello staff e giornalisti. I granata erano primi con un ampio distacco, e nelle gare finali saranno costretti a scendere in campo con la primavera. Per rispetto del dolore avversario, anche i suoi sfidanti scenderanno in campo con i ragazzi, per il segno di unità che tanto serviva al Paese in quel periodo storico.


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