“I calciatori faranno la loro parte, ma solo se ci saranno le condizioni”. Questa la posizione di Tommasi, che nella giornata del 3 Aprile parteciperà ad un’importante assemblea della Lega Serie A, dove si discuterà del possibile ritorno in campo dei calciatori a estate inoltrata, giocando partite ogni 3 giorni. Queste le sue parole a Libero:
“In Europa ci sono situazioni molto diverse. In Olanda ad esempio lo stop degli allenamenti è previsto fino al 1 giugno. Noi propendiamo per il ritorno in campo, ma dobbiamo trovare una soluzione condivisa. Inoltre ci sono altri temi che hanno la priorità di essere discussi, per esempio gli eventuali bonus legati alla classifica, o ancora i calciatori che hanno già un accordo per trasferirsi il 1 luglio. Continuano con la loro squadra, o cambiano maglia? ”
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“Come già detto – continua Tommasi – anche per quanto riguarda gli stipendi vogliamo raggiungere una soluzione che vada bene a tutti, per non creare dei contenziosi scomodi. Per esempio come ha fatto la Juve, che ha trovato il sostegno della squadra. Le condizioni minime per riprendere? Innanzitutto una prospettiva che oggi manca, ovvero la libertà negli spostamenti. Se le persone devono limitare le uscite, perchè i calciatori dovrebbero allenarsi? E se spuntasse fuori qualche altro positivo? Inoltre bisogna valutare anche gli effetti del virus sull’ idoneità sportiva dei calciatori; Reina ad esempio ha dichiarato di essersi sentito mancare l’ ossigeno per più di 25 minuti”.
“Per tornare in campo sono quindi necessarie 3 condizioni – conclude il Presidente dell’ AIC – che l’emergenza sia finita, che si accetti la possibilità che si possa andare oltre il 30 giugno, che si possa viaggiare in sicurezza. Scegliere a tavolino promossi e retrocessi è complicato, basti pensare al caso del Benevento. Per quanto riguarda il calcio minore siamo in una fase ancora incerta. Molte squadre sembrano quasi rassegnate alla chiusura della stagione, e cerchiamo di capire come recuperare le somme pattuite con i calciatori”.