La Federclubs ha pubblicato un post di critica verso l’Osservatorio e il famoso stadio per le famiglie in vista di Palermo-Sampdoria…
La Sampdoria si sta preparando alla trasferta di Palermo, i blucerchiati di Andrea Sottil potrebbero cambiare schieramento passando al 4-2-3-1. Ma la cosa che ha fatto discutere è stata quella sul settore ospiti del Renzo Barbera, non tanto per la decisione in sé ma più che altro per le tempistiche.
Infatti la Federclubs ha pubblicato un post su Instagram dove lamenta il tipo di decisione e il fatto che, alla fine, il tifoso venga messo sempre all’ultimo posto e trattato come se organizzare una trasferta fosse una cosa semplice. Ecco cosa scrivono sui social:
PALERMO SAMPDORIA: CHE FINE HA FATTO LO STADIO PER LE FAMIGLIE?
Una trasferta tra le più impegnative in Italia, di quelle che restano nella memoria e nei racconti per anni. Una festa per chi ama seguirla sempre, dal vivo, nonostante le distanze. E con la pausa per le Nazionali, alle autorità competenti (?) tutto il tempo per organizzare e deliberare al meglio (?) sull’evento. E poi ?…
Dei tifosi non importa niente a nessuno, o almeno è così per chi deve decidere…
SOCIAL – Sampdoria, Federclubs contro l’Osservatorio: che fine ha fatto lo stadio per le famiglie? Il post
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… E poi si arriva – con una serie assurda di rinvii e rimpalli – ad una decisione ufficiale solo giovedì mattina,con 48 ore per organizzare un viaggio di 2000 km. Ai residenti a Genova solo 230 posti disponibili, per garantire la sicurezza di tutti (?), lasciando di fatto molti Sampdoriani a casa. E gli altri Sampdoriani di fuori Genova? Beh per loro la sicurezza è un optional: libertà di accesso a tutti i settori!
In tutto ciò, a rimetterci è lo spettacolo sugli spalti e un sempre più evidente distacco tra le esigenze dei tifosi e chi decide sul loro destino. NON SAREBBE L’ORA DI PUNTARE LA LENTE SU CHI PARTORISCE QUESTE NEFANDEZZE?
Questo, purtroppo, è solo l’ultimo episodio in ordine cronologico in cui il tifoso non viene neanche considerato. Chi doveva decidere ha impiegato un’infinità di tempo per decidere su una cosa che avrebbe potuto fare molto prima. Mettiamoci nei panni di chi deve liberarsi dal lavoro, 48 ore in alcuni casi non bastano come preavviso (dipende dalla mansione che si svolge). Inoltre i posti sono veramente pochi, se consideriamo che la Sampdoria muove molte persone ogni trasferta.