Filip Stankovic saluta la Sampdoria, il prossimo calciomercato tornerà all’Inter, il commovente commiato dalla Sud è pieno di gratitudine e rimpianto
Ci ha messo qualche giorno Filip Stankovic a scegliere le parole con cui salutare la Sampdoria. Giorni necessari prima per digerire la fine del sogno Serie A, quello che avrebbe voluto regalarsi e regalare alla gente che ha provato a spingere i blucerchiati verso l’impresa. Poi per trovare le frasi giuste per esprimere quello che è stata la Genova sampdoriana per lui, ciò che ha rappresentato questa stagione o La Sud.
Arrivato alla Sampdoria l’anno dopo l’avventura indomita ma complicata del padre Dejan, il giovane portiere classe 2002 aveva una certa idea di come si vivesse il calcio a Genova, nella sponda blucerchiata in particolare. Ma questa stagione, che lo ha visto crescere come uomo e come calciatore, non solo ha confermato ciò che gli avevano detto dell’atmosfera sampdoriana. Ma città, tifosi, compagni, colori gli sono anche rimasti dentro. E, promette, li porterà sempre con sé.
Sampdoria, i saluti di Stankovic: “Non pensavo sarebbe stato così bello”
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Stankovic infatti non rimarrà alla Sampdoria. Il suo riscatto di 5 milioni non verrà esercitato e, tra qualche settimana, tornerà all’Inter, proprietaria del suo cartellino. Anche per questo il portiere ci teneva fortemente a salutare il mondo blucerchiato, in particolare La Sud. Lo ha fatto con un post su Instagram, in cui ha sintetizzato con poche, precise e soppesate parole, la sua gratitudine per questo campionato:
Quei colori, la gradinata. Lo stadio con un tifo incredibile e una città che ti spinge sempre a sfidare l’orizzonte. Mi avevano detto che sarebbe stato bello, ma non pensavo così. Grazie Samp. Avrei voluto regalarvi un sogno. Me l’avete regalato voi. Non lo dimenticherò. Filip
Avrebbe voluto realizzare il sogno di tutti, magari vendicare le difficoltà passate dal padre l’anno scorso. Ma il sogno, Filip Stankovic, l’ha vissuto in prima persona, con l’affetto da parte della Sud e dei sampdoriani che cresceva partita dopo partita, man mano che diventava più sicuro e sfornava prestazioni più che positive. Un sogno blucerchiato dal quale, purtroppo, ha dovuto svegliarsi. Ma è uno di quei sogni che, a differenza della maggior parte di essi, non dimenticherà né al risveglio né per il resto della carriera.