Lo stop del campionato sta compromettendo i conti della Serie A: tra mancati incassi, crolli in borsa e introiti tv la situazione è tutt’altro che rosea
L’emergenza Coronavirus ha compromesso i conti della Serie A, che sta perdendo circa 750mila euro al giorno. Quasi come Alitalia. Il calo degli introiti potrebbe anche allargarsi se Sky DAZN e la Rai, che devono versare ancora 340 milioni per i diritti tv, dovessero sospendere i pagamenti. In tal caso potrebbe aprirsi un contenzioso legale con la Lega.
In caso di cancellazione del campionato, l’ipotesi che tutti i club vogliono evitare, ci sarebbero ulteriore perdite da quasi 350 milioni di euro. Duecento si perderebbero per le sponsorizzazioni, mentre, includendo le coppe, 150 sarebbero i milioni persi dai mancati guadagni al botteghino. Il tutto si aggiunge a un debito che, tra aumenti degli stipendi e i bassi incassi sugli stadi, sfiora i 3 miliardi di euro.
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In tutto questo non sorride, naturalmente, la borsa. I club quotati in borsa stanno avendo notevoli perdite a Piazza Affari: la Juventus ha perso il 50% (bruciando quasi 800 milioni), la Lazio il 57% e la Roma il 32%.
Lo stop del campionato influisce anche sul valore dei calciatori, che, calando, blocca il gioco delle plusvalenza, carro trainante di un bilancio malato. L’annullamento del campionato, poi, comporterebbe un ulteriore bagno di sangue: televisioni, abbonati e sponsor potrebbero chiedere indietro i soldi. Un incubo che la Lega vuole scongiurare.