La Serie A durante l’emergenza per coronavirus ha assistito a tanti gol. I giocatori senza pubblico osano di più e i risultati si vedono
Gol e spettacolo, questa è la Serie A a cui abbiamo asssitito durante il coronavirus. I dati parlano chiaro, nel massimo campionato italiano la media gol è nettamente aumentata rispetto agli anni precedenti. Non ci sono più squadre da “catenaccio all’italiana”. Le idee dei tecnici italiani stanno finalmente sbocciando regalando, appunto, gol e spettacolo. Le stagioni degli ultimi anni hanno avvicinato il calcio italiano ad un modello più “europeo” andando ad avvicinare Inghilterra, Germania e Spagna.
Sono infatti 98 le reti segnate sulle 28 partite disputate fino a qui. Numeri che portano la media gol a 3,4 a partita. Nel post lockdown le squadre italiane non si sono risparmiate e le partite non hanno risentito della chiusura degli stadi, anzi. Con gli stadi chiusi e senza il pubblico a rumoreggiare i giocatori sono più liberi mentalmente di provare giocate e dribbling.
Andando a raccogliere qualche dato degli anni passati possiamo notare come il confronto con la stagione 2010/2011 sia decisamente netto, i gol nelle prime 3 giornate furono 61 che equivalgono a 2,03 a partia. Il dato ora è quasi raddoppiato. Attualmente l’Italia è riuscita a superare anche i rivali inglesi e tedeschi.
LEGGI ANCHE Sampdoria, il programma dei suoi nazionali
Serie A: gol e spettacolo nell’emergenza coronavirus
La Bundesliga infatti per il momento ha mantenuto una media gol pari a 3,18 a partita mentre l’Inghilterra si è fermata a 2,94 e la Ligue 1 a 2,61. I tecnici italiani hanno portato freschezza di idee e modi di giocare. Non è infatti l’età il fattore dominante di questa ventata di proposità. Basti pensare che la squadra più spettacolare in Italia sia allenata da Gasperini che di anni ne ha 61 e che un allenatore “sempre moderno” sia il più longevo, Claudio Ranieri che ha 68 anni.
Gli stadi chiusi hanno inoltre quasi eliminato la differenza delle squadre che giocano in trasferta. Che sia casa o trasferta non fa più differenza. Il dato infatti sottolinea come le vittorie delle squadre in casa siano il 46% e quelle in trasferta 39%. Lo sa bene la Sampdoria che nelle prime tre giornate ha perso una volta in casa e vinto fuori.