Serie A: non andrà avanti l’inchiesta dopo le parole di Sarri sugli arbitri, l’allenatore infatti dopo le lamentele ha patteggiato
Alla fine Maurizio Sarri ha fatto un passo indietro. No, non ha lasciato la panchina della Lazio, ma il tecnico ha deciso di patteggiare con la procura federale. Nel dopopartita col Napoli del 3 settembre, aveva duramente attaccato l’operato del direttore di gara, Sozza, ma anche l’intera classe arbitrale, era stato aperto a suo carico un fascicolo d’indagine.
Con il patteggiamento l’allenatore ha evitato il possibile deferimento, ma dovrà pagare un’ammenda di 4 mila euro, come anche la Lazio.
Sarri aveva criticato una spinta subita da Luis Alberto da parte di Kim nell’azione del pareggio, ma soprattutto una manata di Mario Rui in area ai danni di Lazzari non sanzionata dall’arbitro. Inoltre aveva fatto riferimento a un presunto “avvertimento” da parte degli arbitri dopo la gara col Bologna, alla prima giornata.
Sarri solo ammonito per il dito medio, ma con la Sampdoria non parlò del rigore…
Serie A, dopo le accuse agli arbitri Sarri patteggia… I dettagli
LEGGI ANCHE VIDEO – Cessione Sampdoria, Lanna: “Noi andiamo avanti lo stesso…”
Ci dicono: vi siete comportati male col Bologna e queste sono le conseguenze. Il designatore deve prendere provvedimenti seri e pesanti. La società deve intervenire…
Poi l’apertura dell’indagine, la Federcalcio comunicava l’apertura del fascicolo di indagine su quelle frasi. Ora la vicenda si è chiusa con un’ammenda.
Inoltre l’allenatore rischiava una squalifica, per il dito medio mostrato a uno dei collaboratori di Gabriele Cioffi, in Lazio-Hellas Verona. Maurizio Sarri ha spiegato di essersi subito chiarito con il ds Francesco Marroccu a cui, probabilmente, era rivolto il gestaccio.
Solo un ammonizione in questo caso. Nessuna squalifica, nessuna mano pesante, come invece accaduto con Marco Giampaolo, che non sarà in panchina per le prossime due gare della Sampdoria.
Sarri quindi resta l centro delle vicende, extra campo, mentre invece nell’occasione della partita del ‘Luigi Ferraris’ preferì sorvolare sul fallo da rigore, evidente per tutti tranne che per l’arbitro Aureliano, di Marusic su Quagliarella.