Scudetto, retrocessioni e perdite: il piano B della Serie A

La Serie A sta iniziando a valutare un piano alternativo in caso di mancata ripresa: scudetto non assegnato e perdite di 700 milioni
La mancata ripresa degli allenamenti il 4 maggio e la possibilità che possa slittare anche oltre il 18 obbliga la Serie A a pensare a dei piani alternativi per la fine della stagione. Con il termine della stagione fissato per il 2 agosto, il campionato deve ripartire entro il 14 giugno, altrimenti non ci sarebbero le date necessarie per disputare tutte le partite.
In questo caso potrebbero essere due le opzioni: disputare playoff e playout oppure, nel caso in cui non si possano disputare, congelare la classifica. Il congelamento delle posizioni della Serie A prevederebbe la non assegnazione dello scudetto e l’Europa garantita per le prime sei squadre. Per la retrocessione ci sono due diverse vie: far scendere in B due squadre e promuoverne altrettante oppure ripartire nel 2021/22 con 22 squadre.
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Ci sono, poi, le questioni diritti tv e stipendi. La Serie A si è già opposta all’unanimità a concedere sconti a Sky e Dazn, ma le cose potrebbero cambiare in caso di sospensione definitiva. Sky potrebbe chiedere uno sconto di 255 milioni che, aggiunti all’incasso mancato dagli altri licenziatari, potrebbe portare le perdite a 440 milioni. In più ci sarebbero anche le perdite dovuti a sponsor e botteghini per un totale di quasi 700 milioni.
Per gli stipendi la trattativa tra calciatori e club si sta arenando. Le squadre chiedono la sospensione di quattro mensilità, mentre i calciatori vorrebbero il taglio solo di un mese per poi valutare. La trattativa è ancora lunga e l’impressione è che, in caso di stop dal governo, i calciatori dovranno adeguarsi a tagli decisi.
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