La Figc ha chiuso le indagini in merito alle plusvalenze fittizie di undici società: Juventus, Sampdoria e Napoli accusate di alterazione dei dati contabili
Il mondo del calcio italiano si prepara a una nuova bufera. La Procura federale ha concluso le indagini sulle plusvalenze fittizie, che hanno coinvolto cinque squadre di Serie A (Juventus, Napoli, Genoa, Sampdoria ed Empoli), due di Serie B (Parma e Pisa), due di Lega Pro, il Chievo e il Novara.
Nel documento, riportato dal Secolo, si leggono le cifre e i nomi dei giocatori coinvolti. La società più in bilico è la Juventus, per cui sono state indagate 32 operazioni per un totale di 60,3 milioni di euro di plusvalenza fittizie. Paratici e Cherubini avrebbero:
Indicato un corrispettivo superiore al reale in attuazione di un unico disegno finalizzato a commettere le condotte illecite ascritte al cda della società.
Scandalo plusvalenze, le accuse verso le società
Scandalo plusvalenze, Sampdoria accusata di alterazione dei dati contabili
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Tra le operazioni della Juventus anche quelle legate a Emil Audero (20 milioni) e Daouda Peeters (4 milioni) con la Sampdoria.
Per i blucerchiati, l’allora presidente Massimo Ferrero avrebbe contabilizzato 11,1 milioni di euro derivanti da plusvalenze fittizie, mentre Enrico Preziosi 12,5. Per il Napoli si parla di 19,3 milioni, mentre per l’altra società di Serie A, l’Empoli, di poco meno di due milioni.
L’accusa per le undici società è di aver alterato i dati contabili:
Le società sono chiamate a rispondere delle alterazioni di dati contabili attraverso l’iscrizione nell’attivo patrimoniale di immobilizzazioni materiali di importo superiore al valore massimo stabilito dalle norme civilistiche, dai principi contabili e dalle raccomandazioni contabili della Figc.