In merito allo scandalo Calcioscommese, anche Clarence Seedorf ha voluto dire il suo pensiero, dichiarando di non essere sorpreso.
In Italia sono settimane calda con lo scandalo calcioscommesse che è scoppiato e ha visto coinvolti giocatori come Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Niccolò Zaniolo.
Uno scandalo che rischia di veder coinvolti anche altri giocatori del panorama calcistico italiano.
Seedorf non è sorpreso dello scandalo calcioscommesse
Scandalo Calcioscommesse, Clarence Seedorf: non sono sorpreso, anche io…
LEGGI ANCHE Verso Sudtirol-Sampdoria, Andrea Pirlo a Bolzano senza cinque giocatori. Il report
In merito a questo scandalo, Clarence Seedorf è intervenuto Avanti Popolo su Rai3 per parlare di questo tema molto caldo in questi giorni, l’ex centrocampista del Milan si è detto non sorpreso da questo e ha parlato anche di alcuni fatti successi pure a lui:
“Ci sono tante persone che gravitano intorno ai giocatori, con tanti altri interessi, inclusi i club. Io ho conosciuto delle situazioni in Olanda dove la malavita faceva pressioni ai giocatori. Quindi credo che le indagini debbano andare oltre all’azione di questi giocatori per capire davvero. Io stesso ho vissuto dei problemi con la malavita: dove ci sono dei soldi ci sono anche tanti problemi che altri non hanno. Dipende da come uno li affronta. Ho dovuto chiedere protezione alla mia famiglia in alcune situazioni perché c’erano delle minacce”.
L’ex Sampdoria ieri ad Avanti Popolo su Rai3 con Nunzia De Girolamo è intervenuto in diretta da Parigi, per parlare di questo caso spinoso:
“Mi è capitato sia in Italia che in Olanda, e ho dovuto sistemare queste cose mentre giocavo, ma anche performare in silenzio, senza far capire che c’era una cosa del genere che mi occupava il tempo dopo gli allenamenti”, ha raccontato, “ma quello che sta succedendo non mi sorprende, non è una novità. Cercare colpe serve a poco”, ha proseguito, “è importante piuttosto pensare alla prevenzione. I calciatori sono prima di tutto persone, prima di essere campioni, il focus deve essere sul cittadino che stiamo creando. Solo con un approccio diverso, con una fase educativa anche nelle scuole calcio e nei settori giovanili, sicuramente il risultato è diverso. Perchè le scommesse sono una cosa, ma c’è tanto altro. Nel calcio ma anche negli altri sport dove sempre più atleti dicono di non riuscire a sopportare e gestire le pressioni”.