Una vita di telecronache per Sandro Piccinini: dagli esordi dietro la Gradinata Sud del Luigi Ferraris fino alle finali di Champions
Sandro Piccinini è uno dei più grandi e storici telecronisti italiani. La sua voce ha accompagnato e accompagna ancora le gesta delle squadra italiane in Serie A e in Champions League, che è tornato a commentare nel 2021 per Amazon Prime Video. La sua storia, però, poteva essere quella di un calciatore, come il padre, che ha giocato anche alla Juventus e al Milan.
Lo racconta lo stesso Piccinini in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Il piccolo Sandro fu scartato dal Milan di Niels Liedholm:
Volevo diventare un calciatore. Ero una mezzala, un 10, vagheggiavo di essere il nuovo Rivera.Erano i primi anni 70 e il calcio stava cambiando per via degli impulsi olandesi, era richiesta più fisicità e io ero penalizzato. Mia madre Anna Maria chiamò Liedholm, che aveva giocato con papà al Milan e che allenava la Roma, gli chiese di farmi un provino. Liedholm mi convocò al Tre Fontane e mifece giocare una partita.Io ero convinto di esser andato bene.Uscii dagli spogliatoi e Liedholmmi chiese: “Come vai a scuola?”.Risposi: “Benissimo”.Elui: “Bravo, continua a studiare. Il calcio è per pochi”. In quel momento lo odiai, ma aveva ragione il Barone.
E poi il racconto delle prime telecronache, i collegamenti da dietro la Gradinata Sud a Genova, quella dei tifosi della Sampdoria, da un terrazzo dietro il Luigi Ferraris:
A Genova, facevamo i collegamenti dalterrazzo del signor Fisco, dietro la gradinata Sud. Gli davamo 50 mila lire per usare il suo telefono e lui ne chiedeva altre 10mila ciascuno ai 10-15 spettatori attorno a noi. Si chiamava Fisco,ma era tutto in nero. Forniva anche il servizio taxi, ci veniva a prendere all’aeroporto. Oggi la postazione che mi garantisce Prime è impressionante per quanto è tecnologica e futuristica. Mixer pazzeschi, poltroncine, mezzi inimmaginabili. Ad Amazon ho trovato professionalità fuori dal comune, mai conosciute prima, però sono felicissimo di venire dal terrazzo del signor Fisco, che fu rovinato dal rifacimento del Ferraris, per il Mondiale ‘90. Lo stadio venne coperto, dal suo terrazzo non si vedeva più il campo e addio guadagni.
Sandro Piccinini: il rapporto con Berlusconi e la finale di Manchester…

Sandro Piccinini e le telecronache: al Luigi Ferraris facevamo i collegamenti da un terrazzo dietro la Gradinata Sud…Il racconto
Poi il provino alla Lazio, il mancato prestito al Latina in Serie C e gli inizi come giornalista. Tantissima gavetta per Sandro Piccinini, prima di approdare a Mediaset e diventare iconico con le frasi che, poi, sono diventati veri e propri tormentoni:
Quante sciabolate ci sono? Sono quattro: la classica, la morbida e la tesa a seconda delle parabole, e la disperata, tipica dei minuti finali, quando bisogna recuperare il risultato.
Nessun dubbio sul momento più stressante della carriera. Fu Piccinini, infatti, a commentare la finale di Champions League a Manchester nel 2003, tra Juventus e Milan, vinta poi dai rossoneri:
Milan-Juve finalediChampionsdel 2003,indiretta su Canale 5, la tv di Berlusconi presidente del Milan. Venti milioni di persone all’ascolto, una pressione fortissima. Dovevo stare attento ai toni, un decibel o una parola in più o in meno mi avrebbero attirato le ire dei tifosi juventini. Andò bene, ma ebbi il mal di testa per giorni. Comunque, Berlusconi non mi ha mai chiamato per indirizzare una telecronaca o una trasmissione.
Nell’intervista spazio anche al rapporto proprio con Silvio Berlusconi, molto attento alla qualità del prodotto che veniva mandato in onda sulle sue televisioni:
«Berlusconi era attento alla qualità del prodotto. Una sera, dopo un tg sportivo in studio, mi chiese: “Piccinini, lei sotto la giacca porta le camicie a maniche corte?”. Risposi: “Assolutamente no”. E lui: “E allora la prossima volta si assicuri che le maniche della camicia spuntino per un centimetro fuori dalla giacca”. Berlusconi era maniacale sui dettagli.



