Sampdoria, Walter Zenga ricorda ancora commosso Gianluca Vialli: il rapporto fraterno e la difficoltà a riguardare le interviste
Gianluca Vialli ci ha lasciato da più di un mese ormai. Ma la sensazione del dolore è ancora vivissima. Soprattutto in chi con lui ha condiviso interi pezzi di vita, di chi ha costruito con l’attaccante della Sampdoria dello Scudetto un rapporto di profonda amicizia. Come Walter Zenga, suo compagno in Nazionale fin dalle leve giovanili degli azzurri. Avversario di mille battaglie sul campo, i due avevano in realtà un grande rispetto l’uno dell’altro e una confidenza enorme.
ed è ciò che ha raccontato proprio Zenga in un’intervista a “Sette“, l’inserto del Corriere della Sera. A partire dall’Europeo 1986 a Valladolid, competizione di cui il miglior marcatore Gianluca Vialli. E la domanda sul carissimo amico scomparso lo scorso 6 gennaio non poteva mancare. La risposta dell’Uomo ragno è commossa, come se fosse accaduto soltanto ieri:
Da quando se n’è andato, se vedo una foto o un’intervista in tv giro, troppa emozione. Prima Sinisa, poi lui, Tacconi che è ancora in ospedale…sono coltellate. Nell’Under 21 io e Luca eravamo in camera insieme. Non avevo con lui il rapporto che hanno costruito negli anni Mancini o Lombardo, ma eravamo sulla stessa lunghezza d’onda. Magari ci sentivamo a distanza di un mese, ma ad ogni chiamata era come se la linea fosse caduta un minuto prima
Sampdoria, Zenga: “Io e Vialli sulla stessa lunghezza d’onda. Non riesco a riguardare le sue interviste”
Sampdoria, Zenga e il ricordo di Vialli: non riguardo le sue interviste…
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Zenga riconosce che altri suoi sex colleghi, come Roberto Mancini e Attilio Lombardo, avevano un rapporto anche più fraterno del suo con Luca. Il ct della Nazionale, suo gemello del goal alla Sampdoria, ha persino partecipato alla recente messa in Vaticano in suffragio di Vialli, al primo mese di ricorrenza dalla morte.
Ma dal canto suo, l’ex portiere ricorda l’amico scomparso con profondo dolore, tanto da non riuscire ancora nemmeno a riguardare le sue interviste. E nessuno infatti può dimenticare quella sua storia Instagram, pochi giorni prima della morte di Vialli, in cui lo si vedeva stringergli la mano per fargli forza, in campo come nelle prove estreme della vita.