Sampdoria, Villar è finalmente arrivato: Giampaolo può abbracciare lo spagnolo, ma è il centrocampista ad essere felice di averlo come tecnico.
Dopo tante settimane di lunga ricerca e corteggiamento, la Sampdoria ha finalmente il suo regista. Il rinforzo che Marco Giampaolo aspettava di più dal calciomercato, quello che deve diventare come la chiave nella serratura del suo gioco. Si chiama Gonzalo Villar, è spagnolo ma viene dalla Roma e ha 24 anni.
Villar è il nuovo acquisto dei blucerchiati, il terzo dopo Maxime Leverbe e Filip Djuricic. A differenza degli altri due, per lo spagnolo non è un ritorno ma la prima volta a Genova. E soprattutto la prima volta con Giampaolo allenatore, uno di quelli per cui il classe 1998 stravede da impazzire.
Così ha detto nelle sue prime parole da giocatore della Sampdoria, dimostrando che non è solo l’allenatore blucerchiato ad essere soddisfatto del suo arrivo. Anche Villar è molto entusiasta di lavorare con Giampaolo:
Trovare Giampaolo è un fatto che mi fa impazzire, perché ha fatto migliorare moltissimo giocatori come me, il suo modello di gioco è una delle cose più importanti per la scelta di venire qua.
In quanto regista lo spagnolo non poteva scegliere di meglio che Giampaolo. E in quanto regista Villar ha scelto un numero da centrocampista “classico”, di un calcio più antico a cui però vuole ispirarsi:
Ho scelto il numero 4 perché mi sembra un numero da centrocampista più vecchio, di un calcio che a me piaceva tanto, il mio preferito è l’8 ma non potevo prenderlo, ma il numero non conta niente l’importante è il campo.
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La Sampdoria dunque per Villar significa anche opportunità di lavorare a stretto contatto con un tecnico che i registi come lui li sa esaltare. A Giampaolo serve qualcuno che sappia palleggiare, smistare il gioco e far girare la squadra. Ed ecco cosa piace fare in campo all’ex Roma, raccontato da lui stesso:
Mi piace tenere palla, essere in mezzo alla squadra per aiutare tutti, essere al centro del gioco far giocare bene e aiutare a vincere la squadra. Ho tanta voglia di fare bene qua e trovarmi bene con i compagni.
E poi la scelta di venire alla Sampdoria è dettata anche dalla necessità di rilanciarsi un po’ dopo un periodo non facile:
Vengo da un anno che non è stato come mi aspettavo, per tante ragioni però mi ha dato ancora più fiducia in me ho lavorato tantissimo con la squadra a livello personale in doppia seduta, ho bisogno di un po’ di tempo per avere il ritmo ma non vedo l’ora che sia sabato.