Ve lo ricordate Ciro Ferrara alllenatore della Sampdoria? Una volta disse: “Indossiamo l’elmetto e andiamo in battaglia”. Appunto…
A volte verrebbe davvero voglia di preservare la propria salute mentale e, come dicono a Genova, mandare il carro all’aria. Ma non è questo il momento di farsi prendere da uno sconforto che sarebbe anche legittimo, anche se dopo un’annata come questa non è neanche troppo semplice.
Bisogna rifugiarsi in quella passione che ha sempre contraddistinto la tifoseria blucerchiata. Quella passione che esula dal verdetto del campo e si accende ogni volta che abbiamo a che fare con i nostri colori.
Forse l’ultima carta che Matteo Manfredi si poteva giocare è arrivata troppo tardi a dare una sferzata di energia positiva ad un ambiente tossico, distrutto e poco sampdoriano.
Forse davanti al proprio pubblico si poteva anche osare un po’ di più con una Cremonese in palese difficoltà, si poteva provare, una volta tanto, a inserire un’altra punta per mettere pressione agli avversari nel momento in cui avevano ripreso il pallino del gioco.
Questa squadra però, inspiegabilmente diversa da quella vista pochi giorni prima in quel di Carrara… è viva. Talmente combattiva da farci sperare ancora nonostante i risultati delle concorrenti alla salvezza, che forse, con un po’ di coraggio in più, hanno ottenuto vittorie inaspettate.
Lo diciamo da mesi che ci sarà tempo per i conti di fine stagione quando, chi detiene la maggioranza di questa società, dovrà prendere decisioni importanti al fine di svoltare definitivamente nell’organizzazione e nella programmazione aziendale di una squadra che non può e non deve navigare più in queste acque.
Sampdoria, è una battaglia per non retrocedere. E Ferrara…
Sampdoria, ve lo ricordate Ciro Ferrara? Indossiamo l’elmetto e andiamo in battaglia…
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Oggi però ci ritroviamo a dover affrontare tre partite vitali in poco tempo e ognuno deve fare la propria parte.
I tifosi non si sono mai risparmiati e lo dimostra la cornice di pubblico da brividi. Eh sì, perché il primo maggio chi ama la Sampdoria l’ha trascorso accanto a una squadra che deve farsi perdonare prestazioni di una inadeguatezza imbarazzante.
Capiremo poi quanto la mossa del presidente Matteo Manfredi sia stata una strategia di autodifesa per placare la delusione di una tifoseria che resta un esempio a livello assoluto.
Ora però meglio non pensare a tutto ciò che non riguarda il futuro prossimo che determinerà le sorti di una Sampdoria mai stata così in basso.
Da Catanzaro inizia un altro mini campionato che ci deve vedere tutti uniti in un solo abbraccio. La squadra però deve crederci e acquisire la consapevolezza che se dai tutto nulla è impossibile. Come disse Ciro Ferrara in una conferenza stampa pre derby… indossiamo l’elmetto e prepariamoci alla battaglia!