Verre ritorna titolare e illumina Feralpisalò-Sampdoria, dopo il goal esultanza polemica ma poi corre ad abbracciare Pirlo
Da certe esultanze dopo alcuni goal si possono capire molte cose. Si intuiscono dinamiche, retroscena, sassolini che i giocatori vogliono togliersi dalle scarpe, pesi dalle spalle di cui si liberano. E quella di Valerio Verre in Feralpisalò-Sampdoria è una di quelle significative. Tornato titolare dopo più di un mese, il trequartista ha illuminato la partita con un rigore procurato, un assist al bacio per Manuel De Luca e poi ha chiuso con un goal. Emozioni in ascesa, un climax degno di una sceneggiatura.
Sceneggiatura che si è arricchita della sua esultanza finale. I compagni lo hanno abbracciato quasi subito, segnale che Verre (a un certo punto della gara anche capitano) è ben dentro il gruppo, nonostante sia stato quasi un separato in casa per settimane. Ma prima che venisse sommerso dagli altri, il trequartista della Sampdoria ha esultato tappandosi con le mani la bocca e l’orecchio sinistro. Non parla e non sente, risponde alle critiche e a ciò che ha passato con il miglior modo che conosce. Sul campo.
Sampdoria, Verre si tappa bocca e orecchie. Poi l’abbraccio con Pirlo
Sampdoria, Valerio Verre: dall’esultanza polemica all’abbraccio con Pirlo
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Esultanza liberatoria per lui, che ha segnato il suo primo goal in Serie B di questa stagione alla fine di un periodo non facile, in cui è arrivato ai ferri corti con la società. L’aver rifiutato la destinazione turca dell’Hatayspor, scombinando i piani del club che sperava di poter avere più budget per finire il calciomercato, ha comportato un braccio di ferro con la dirigenza.
Le tensioni si sono poi allentate, anche grazie alle continue dichiarazioni di Andrea Pirlo, che ha sempre detto di avere bisogno di Verre, numericamente ma anche tecnicamente. E si è visto proprio a Piacenza contro la Feralpisalò, perché il trequartista, dopo l’esultanza polemica, è andato ad abbracciare il suo allenatore, che gli ha sempre dimostrato fiducia e lo ha aspettato fino ad ora.
Verre ha ricompensato il suo allenatore. E insieme ha mandato un messaggio, liberandosi dal peso che ha avuto sulle spalle nell’ultimo mese. Il trequartista non sente e non parla. Parla il campo per lui, parlano i suoi piedi e le sue giocate. Di cui Pirlo sapeva di aver bisogno ed è contento di aver ritrovato. E quell’abbraccio è anche il segnale di una pace sancita con la Sampdoria, che riporta Verre pienamente dentro la lotta delle ultime 10 giornate di questa Serie B.