La partita di Quagliarella con l’Udinese è stata oscurata dall’ingresso di Torregrossa: i numeri condannano il capitano della Sampdoria
Dopo due partite Fabio Quagliarella è tornato titolare contro l’Udinese. Le premesse per poter fare bene c’erano, compresa anche la bella sorpresa degli Ultras nel pre-match, che si sono presentati davanti a lui con un grande striscione con scritto “I valori che hai dimostrato contano più di ogni risultato”. Questo per ringraziarlo di aver rifiutato la Juventus. Tutto bellissimo, ma la sua prestazione è stata pessima.
E lo dicono i numeri. Freddi, a volte, ma che danno un dato oggettivo su cui lavorare. Quelli di Quagliarella raccontano di appena quindici palloni toccati in 62 minuti e un solo tiro in porta. Il capitano non ha più il passo e la corsa per giocare dall’inizio. La soluzione “all’Altafini” sembra quella migliore per tutti, ma Ranieri – e forse lo stesso Fabio – faticano ad accettarlo.
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Gli ingressi di Torregrossa e Keita hanno dimostrato cosa può portare avere gente fresca in campo. Il primo – oltre al goal – ha toccato lo stesso numero di palloni di Quagliarella, giocando appena 32 minuti. Il senegalese, invece, ne ha toccati tre in più – 18. L’ex Brescia, poi, ha tirato due volte – segnando anche il goal decisivo – mentre Keita una sola. Alla fine. Considerando, poi, anche Ramirez come ‘attaccante’, il paragone con Quagliarella non tiene: ventuno minuti giocati e ben venti palloni toccati.
Possono anche essere ‘solo numeri’, ma non si sbagliano. Quagliarella dall’inizio fatica terribilmente e con lui tutta la squadra, che perde il suo punto di riferimento in attacco.