L’attaccante della Sampdoria Ernesto Torregrossa ripercorre, intervistato dal Lumezzane, le tappe più significative della sua carriera
Si è raccontato alla società bresciana Lumezzane, Ernesto Torregrossa, ripercorrendo l’intera sua esperienza calcistica dai primi passi con un pallone fra i piedi allo sbarco, nell’ultima sessione di mercato invernale, sotto la Lanterna.
Andrea Grasso, addetto stampa della società triumplina ora militante in Eccellenza lombarda e tra le poche ai nastri di partenza sul Bresciano per contendersi la serie D, nella sua intervista ha toccato tante tematiche riguardanti la vita dell’ex rossoblù.
Circa i primi passi nel mondo del calcio, l’ex Brescia Torregrossa ha detto:
Ho iniziato con il calcio, ma ho fatto anche basket per due anni. Lo sport in famiglia ce l’abbiamo nel sangue
Poi è passato attraverso le emozioni che questo sport gli ha dato nel corso degli anni:
Il calcio penso sia uno sport unico, non sempre la squadra più forte vince o i migliori riescono a farsi valere. Nel calcio stare con i compagni e provare emozioni a stare assieme, porta valori
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Torregrossa: “Sampdoria punto d’arrivo per la mia carriera”
E quindi ha descritto l’evoluzione calcistica avuta durante tutto il percorso di crescita che l’ha portato, dopo qualche problema di assestamento inerente al periodo adolescenziale, alla piena maturità:
Quando ero piccolino ero un fantasista, un numero dieci. Nel crescere in altezza ho perso un po’ di doti tecniche e coordinative. Davvero non riuscivo più a far le cose che facevo prima!
Ecco quindi una volta adulto la nuova dimensione e il nuovo ruolo più congeniali alle sue doti:
Sono diventato prima punta: a 18 anni ero esterno, a Brescia con Boscaglia ero trequartista con Caracciolo davanti. Penso di essere punta centrale, adattabile a seconda punta, ma non più di tanto
Poi ovviamente il passaggio alla Sampdoria nell’ultima finestra di mercato invernale, nella quale il bomber è stato chiamato per garantire più alternativa a Ranieri davanti:
Per la mia carriera professionale essere comprato da una squadra così importante è stata una soddisfazione. Devo recuperare, per giocare e fare dei gol. Ancora non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo e proveremo a farlo il primo possibile
L’ultimo pensiero per i tifosi blucerchiati ormai da un anno lontani dal Ferraris:
Speriamo che dopo l’estate i tifosi possano tornare. È difficile così, sembrano tutte amichevoli. Se non trovi gli stimoli dentro è brutto