Verso Sampdoria-Hellas Verona, Thorsby suona la carica per la vittoria. E sul suo rapporto con le ammonizioni il norvegese dice la sua con grande onestà. Le parole
Grande attivista per l’ambiente, insignito anche del premio 2021 della Fifpro, Morten Thorsby ha molti pregevoli impegni su vari fronti ma la sua concentrazione va soprattutto alla prossima partita della Sampdoria. C’è l’Hellas Verona in visita al Ferraris, una squadra a cui il centrocampista norvegese ha segnato nell’ultimo scontro diretto. E, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Thorsby ha ammesso di volersi ripetere:
Personalmente certo, spero di ripetermi. Sui nostri prossimi avversari possono dire che non rappresentano una sorpresa. Ormai da tre anni l’Hellas fa le cose giuste dimostrando di avere le idee chiare
Sono tre anni che a Verona fanno le cose bene e con continuità. E alla Sampdoria? L’analisi di Thorsby sul momento di difficoltà dei blucerchiati, in paragone alla scorsa stagione con Claudio Ranieri allenatore, è molto lucida.
La mia Sampdoria è all’incirca formata dagli stessi elementi dell’anno scorso, ma con una differenza fondamentale rispetto alla stagione passata. Quest’anno siamo partiti male, questo ha complicato le cose. E questo ha influito. Le gare che restano sino a Natale devono servirci per ridare stabilità alla classifica e permetterci poi di affrontare con tranquillità la seconda parte del girone
Sampdoria, troppi cartellini per Thorsby? Il norvegese: “Non sono un giocatore cattivo”
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La motivazione di Thorsby a fare bene si sente e anche il suo attaccamento ai colori blucerchiati. Un giocatore fondamentale per il suo apporto anche in fase offensiva (già due reti in questa stagione), ma soprattutto per la corsa e l’intensità di gioco. Anche se i suoi contrasti decisi, il suo gettarsi nella mischia e la lotta che ingaggia sempre in mezzo al campo spesso gli procurano un trattamento particolare da parte degli arbitri.
Il centrocampista della Sampdoria infatti è tra i giocatori più ammoniti della Serie A fino ad ora, con 6 cartellini gialli rimediati e già una squalifica per diffida, scontata saltando Sampdoria-Spezia. A questo proposito, ancora ai taccuini della Gazzetta dello Sport Thorsby ammette di avere delle caratteristiche di gioco decise e combattive, ma precisa di non essere un giocatore cattivo:
Posso sicuramente migliorare sotto questo aspetto. Tuttavia bisogna pure riconoscere che un certo tipo di gioco, diciamo così, intenso, fa parte delle mie caratteristiche. Posso provare ad evitare certi contrasti, ma io voglio diventare un centrocampista che fa tutto per la squadra: salta, tira, segna, fa assist. Tutto ciò appartiene al mio modo di giocare al calcio. Ognuno deve trovare la propria dimensione. Posso crescere, certo, ma non sono di certo un giocatore cattivo. Mi piacerebbe difendere meglio, per diventare il motore della squadra
Con queste parole Thorsby ha ribadito la sua inesauribile voglia di migliorarsi e l’attaccamento alla squadra, per cui vorrebbe diventare un giocatore completo che possa aiutare tutti in ogni fase. Poi Il rapporto conflittuale coi cartellini è una macchia ancora troppo presente nel suo gioco, lo ammette lui stesso. Ma a volte non è proprio possibile tirare indietro la gamba…