Tra passato, presente e futuro, Okaka parla dei suoi ricordi alla Sampdoria e della situazione attuale, senza ancora chiudere a un ritorno in campo
Il 1° marzo di dieci anni Stefano Okaka fa segnava, contro l’Atalanta, il suo ultimo goal con la maglia della Sampdoria. L’attaccante, a distanza di tutto questo tempo, ricorda ancora con grande affetto l’esperienza di un anno e mezzo a Genova, con la maglia blucerchiata. Dove ha giocato 47 partite, segnando 9 goal, guadagnandosi anche la convocazione in Nazionale. Ma soprattutto togliendosi tante soddisfazioni.
Perché quella squadra, allenata da Sinisa Mihajlovic, aveva dei talenti e Okaka si trovava molto bene con i compagni di reparto, come ha raccontato nell’intervista a Tuttomercatoweb:
Alla Samp eravamo forti, io Gabbiadini ed Eder. Eravamo davvero forti
L’attaccante classe 1989, svincolato dall’agosto 2023, parla i momenti alla Sampdoria come alcuni dei più bei ricordi che ha. Anche se, adesso, i blucerchiati stanno vivendo una situazione davvero drammatica. Okaka è sicuro che club e tifoseria torneranno dove meritano, in Serie A. A patto, però, che trovi qualcuno davvero legato alla piazza:
Con la Samp è stato amore a prima vista, mi hanno accolto e mi trattavano come un re. La Samp è unica, fantastica. Se chiudo gli occhi e devo pensare ad una squadra, penso alla Sampdoria. E’ un momento difficile quello attuale, ma torneranno a fare le cose per bene. Quella piazza, con quello stadio e quel pubblico fa presto a tornare al meglio. Devono solo trovare gente che ami per davvero la Sampdoria, ci sono piazze che hanno bisogno di questo. Non puoi adattare la stessa filosofia a tutte le squadre. Alcune le puoi trattare più come aziende, ad altre serve amore. Auguro alla Samp di tornare in A e fare grandi cose
Okaka: “A Genova amore a prima vista. La Sampdoria non è un azienda, serve amore”
Sampdoria, Stefano Okaka: serve qualcuno che ami la piazza. E sul ritorno in campo…
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A proposito di chi è legato alla Sampdoria, Okaka è stato un nome molto accostato ai blucerchiati negli ultimi anni. Il suo ritorno è stato spesso prospettato come possibile, nel momento in cui il club doriano ha cercato di rinforzare, con gli svincolati, il parco attaccanti. L’ex punta ha ammesso che, nei quasi due anni in cui è rimasto senza squadra, ha rifiutato tante offerte. E, anche se ormai il tempo passa inesorabile, non chiude la porta a un ritorno in campo. Il ritiro potrebbe essere ancora lontano, se arriva l’offerta giusta:
Ancora non sono certo di aver lasciato, il dubbio quindi c’è stato, sì. Quando fai una cosa per tutta la vita, poi staccarsi da quel contesto è sempre difficile. Nonostante abbia ricevuto tante offerte, sono uno che se si prende un impegno lo deve rispettare al 100%. Non sentendomi motivato al massimo, non volevo approfittare di nessuno. Era solo una questione mentale, non fisica, perché fisicamente potrei giocare sicuramente altri 2-3 anni. Se vado in una squadra, voglio essere al centro di tutto e decisivo, altrimenti non ha senso