Dejan Stankovic non ha nessuna intenzione di arrendersi: l’allenatore della Sampdoria lavorerà fino all’ultimo per trovare una soluzione alla crisi
Dejan Stankovic sta cercando in tutti i modi di tirare fuori la Sampdoria dalle difficoltà. Il tecnico serbo ha ridato un’anima alla squadra, ma i risultati scarseggiano e i punti in classifica, dopo la beffa di Monza, sono solo dieci in 21 partite totali. A otto punti dai 18 dello Spezia quart’ultimo.
A Dazn il tecnico blucerchiato, dopo le anticipazioni, ha parlato del suo rapporto con la piazza di Genova. L’affetto e il legame sono scattati subito, anche perché il pubblico ha immediatamente capito quanto Stankovic si stia impegnando nelle difficoltà. Deki, insomma, ci è cascato di nuovo, affezionandosi a una squadra come successo con la Stella Rossa:
Ci sono ricascato di nuovo. Forse arriverà con l’esperienza, ma per adesso sono questo. Mi sono affezionato così tanto ai giocatori della Stella Rossa che erano come i miei fratelli minori, ero un compagno di squadra con qualcuno. Ogni partita soffrivo tanto, stavo male. Dicevo: “La prossima spero di non affezionarmi così perché mi permetterà di essere più lucido”. Ci sono ricascato. Mi sono affezionato alla piazza, a tutti quelli che lavorano per la piazza, che sono persone straordinarie e che ho qua (si tocca il cuore, ndr) dopo 4-5 mesi.
Sampdoria, Stankovic continua a lottare
Sampdoria, Stankovic non si arrende: situazione non felice, ma daremo tutto
LEGGI ANCHE Sampdoria, Pazzini intervista Stankovic: tifosi blucerchiati protagonisti. L’anteprima
I giocatori stanno cercando di dare tutto e questo emerge fortemente dalle partite della Sampdoria:
Io rispetto ancora di più i giocatori perché, non ci nascondiamo, la situazione non è felice, lo sappiamo tutti. Loro cercano ogni partita di dare tutto, qualcuno anche oltre le proprie possibilità per uscire con la testa alta, chiedo loro solo quello. Umiltà e orgoglio.
La situazione in classifica – per non parlare di quella societaria – è critica. Stankovic non è pero abituato a piangersi addosso e continua a lavorare per trovare delle soluzioni:
C’è un detto in Serbia: “C’è qualcuno che molla quando le cose diventano difficile e c’è qualcuno che parte quando le cose sono difficili”. Io sono nel secondo gruppo. Perché riesco a trasmettere il coraggio? Perché dico sempre la verità, sono diretto. Quello che avevo da dire l’ho detto ai miei superiori e rimane lì, poi si va sul campo a lavorare, si gira la pagina invece di piangere, cercando la soluzione. Sto lavorando per dare una gioia, per essere tutti insieme: a festeggiare, a soffrire e a scrivere nuove pagine. Non voglio pentirmi di non aver dato tutto.