Secondo l’esperto Roberto Albisetti, dopo la retrocessione in Serie C della Sampdoria, servono molti milioni per il club, e se non li mette Joseph Tey si potrebbero verificare guai peggiori
La Sampdoria è retrocessa in Serie C. Una sentenza difficile da accettare, impossibile da credere fino alla scorsa estate. Eppure è la realtà. Una realtà con cui fare i conti, parecchio difficile non solo a livello sportivo ma anche finanziario. Perché la società blucerchiata ora dovrà fronteggiare il crollo dei ricavi da diritti televisivi, da sponsor, da merchandising. E, contemporaneamente, tagliare molti costi interni, in primis il monte ingaggi, ma pure rispettare gli accordi coi creditori nel piano di ristrutturazione aziendale approvato dal Tribunale di Genova.
Inutile dire che servano soldi. E subito. Quanti? Secondo Roberto Albisetti, esperto di finanza e docente di economia, nonché tifoso sampdoriano, almeno 80/100 milioni subito. Lo ha spiegato su Telenord, scrivendo che serviranno per compensare tutte le suddette perdite e ricostruire una squadra, una dirigenza, uno staff tecnico in grado di riportare la Sampdoria in Serie A. Obiettivo per cui, continua ancora Albisetti, potrebbero volerci anche due o tre anni, a pensar bene, giocati tra la Lega Pro e la B.
E chi deve metterci questi soldi? Ad ora Joseph Tey. Il maggior azionista di Gestio Capital Structuring Investments che controlla la quasi totalità delle azioni della Sampdoria. Colui che, parola al bilancio, in due anni praticamente ha investito oltre 100 milioni. E che dovrebbe garantirne altrettanti, se vorrà continuare a investire nel club in cui, per ora, ci ha solo rimesso.
Sampdoria, dagli 80/100 milioni subito al futuro dei dirigenti: le decisioni sono di Tey
Sampdoria in Serie C, Roberto Albisetti: servono subito 80/100 milioni. Da Tey a Manfredi, cosa può succedere ora
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Tey per primo, deve decidere innanzitutto se continuare a investire. Oppure se tirarsi indietro e aprire scenari peggiori per la Sampdoria, come il cercare urgentemente altri finanziatori oppure andare a rinegoziare in Tribunale, cosa che avrebbe conseguenze terribili. Se invece da Singapore arrivasse l’ok a procedere con gli investimenti, servirà capire se il maggior azionista si fida ancora dell’attuale board societario. Visto che, fino ad ora, il suo capitale non ha prodotto i risultati sperati.
Il futuro di Matteo Manfredi e di Alessandro Messina non è più così sicuro, anche se il ruolo di amministratore unico del presidente lo rende abbastanza sicuro del suo posto. Tey potrebbe decidere, continua Albisetti su Telenord, di immettere ulteriori soldi direttamente nella società Sampdoria, senza passare dal veicolo che la controlla, così da liquidare il pacchetto azionario proprio dell’attuale vertice. La stessa cosa potrebbero farla anche altri investitori che, eventualmente, fossero interessati a subentrare nel club.
Tanti scenari possibili, di cui il più realistico prevede un ulteriore investimento di Tey. Dal quale devono arrivare urgentemente almeno 80/100 milioni per la prossima stagione. Per riprogrammare, per compensare perdite, per ricostruire da zero. Con un futuro ancora da scrivere, per la Sampdoria come per i dirigenti che l’hanno portata fino a qui.