La crisi della Sampdoria dura da tutta la stagione in campo come fuori, ma ci potrebbe essere una nuova ancora di salvezza alla quale attaccarsi
Fino ad ora il destino della Sampdoria è sempre stato in mano ad un signore che la teneva stretta a due mani, Massimo Ferrero, il quale aveva e ha potere decisionale sulla situazione del club di Corte Lambruschini.
All’orizzonte c’è il nuovo Cda che deve decidere gran parte del futuro del club blucerchiato lo spettro del fallimento aleggia, l’assemblea dei soci è prevista per il prossimo 26 maggio ed in seconda battuta per il 29, però ci si avvicina con una carta in più da giocare per il futuro del club.
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Infatti, il plausibile aumento di capitale che aiuterebbe e non poco il club passa dalle mani di Massimo Ferrero il quale possiede l’intero quorum deliberativo ma non è detto che il maggior azionista del club decida di procedere per l’aumento di capitale.
Nel caso in cui Massimo Ferrero dovesse decidere di disertare l’assemblea o di non avallare l’aumento di capitale, in questo caso anche un socio con solo 1% delle azioni del club potrebbe esercitare una opzione per la propria quota e allo stesso tempo di poter sottoscrivere una prelazione per le azioni ‘inoptate’.
Così facendo, anche un socio assolutamente minoritario potrebbe diventare parte dell’aumento di capitale. In parole povere nel caso in cui ci fosse un aumento di capitale, un altro modo per entrare in società attraverso appunto un aumento di capitale.
In poche parole come riporta l’ANSA
In parole povere se ci fosse un piano da 35 milioni di euro per ricapitalizzare e 50 milioni da investire per ripartire dalla B. Il giudice potrebbe dare priorità all’interesse dei creditori, più che a quello dell’azionista Ferrero e quindi omologare il piano.
Certo poi Massimo Ferrero potrebbe fare ricorso, ma in tema di composizione negoziata il club il Cda ha poteri speciali tali per cui anche la presenza o meno di Ferrero potrebbe essere ininfluente.