Dopo la sconfitta di Venezia Foti striglia la sua Sampdoria, chiedendo prestazioni migliori ma soprattutto che non si giochi con paura
Una partita dove non c’è niente da salvare. È un Salvatore Foti furioso e deluso quello che si è presentato nel post partita di Venezia-Sampdoria, dove i blucerchiati hanno subito la seconda sconfitta consecutiva. Un 3-1 dove i genovesi hanno creato qualcosa, segnato una rete e sono andati vicini a farlo un paio di altre volte. Ma troppo poco. E nel complesso è stata una prestazione deludente.
Il tecnico della Sampdoria, formalmente vice di Angelo Gregucci (che non si è presentato in conferenza stampa come le altre volte), si è preso la responsabilità del tonfo di Venezia e anche di quanto successo finora. Ma ha chiaramente detto di aspettarsi di più dai suoi calciatori:
È un’altra sconfitta, siamo ultimi, io sono scarso come tutti gli allenatori che c’erano prima. Dopo Empoli mi sembrava che la squadra avesse preso una strada, ci sono tanti problemi. Abbiamo due settimane di lavoro, preparando 4 partite in 13 giorni con 6 titolari…non è un alibi ma sono fatti. È difficile vedere la Sampdoria in fondo alla classifica, soprattutto per chi la ama. La responsabilità è mia, la colpa è mia, ma voglio altro dai giocatori. Chi non riesce a fare certe cose non può giocare nella Sampdoria. Dobbiamo crescere a ogni livello. Non possiamo prendere il primo goal che abbiamo subito. Non è tattica né tecnica. Io so cosa c’è nello spogliatoio, li vedo tutti i giorni
Foti: “Non accetto la paura. Chi ce l’ha non può giocare per la Sampdoria”

Sampdoria, Salvatore Foti: chi ha paura non può indossare questa maglia. Voglio altro dai giocatori…
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Chi non è in grado di fare certe cose non può giocare nella Sampdoria. Ma soprattutto chi ha paura non può vestire la maglia più bella del mondo. Foti ha fiutato nei suoi questo sentimento. Un sentimento che lui non conosce e che non tollera in alcun modo. Non se si sta lottando sul fondo della classifica. Non se si gioca per un club come quello blucerchiato:
L’idea era di essere compatti, perché conosciamo le qualità del Venezia. Dopo l’azione del goal annullato di Depaoli loro hanno fatto molto possesso, quando poi perdi i duelli nella tua zona di competenza, quando prendi i goal facili, quando fai un calcio in porta e i calciatori non sono posizionati dove dovrebbero essere può succedere quello che è accaduto. Non accetto però la paura, voi di Genova conoscete la mia storia, io non conosco questo sentimento. Chi ha paura non può giocare nella Sampdoria



