Sampdoria-Salernitana partita vissuta a mille all’ora da Lombardo, che alla fine ha abbracciato Evani, e quell’esultanza con Curto…
Tutti alla Sampdoria sapevano che l’andata del playout contro la Salernitana, al Luigi Ferraris, sarebbe stata una vera partita della vita, quella da non sbagliare. Il carico emotivo era grande e serviva una forte motivazione mischiata alla capacità di sopportare la tensione, portandola a proprio favore. Anche questa volta, un contributo prezioso è arrivato da Attilio Lombardo, il vice di Alberico Evani, con un ruolo però non secondario.
Anche questa volta non si è fermato un momento in panchina, sempre pronto a motivare i giocatori, a dare indicazioni, a protestare se necessario. Perché la sfida era ricca di tensione e quindi serviva anche qualcuno che aiutasse la Sampdoria a non agitarsi. L’importanza di Lombardo dal punto di vista caratteriale è stata tanta, per una sfida che lui stesso ha vissuto in prima persona con forte partecipazione. Come per il goal di Melle Meulensteen, in cui si è girato verso la panchina e la Tribuna inferiore esultando vigorosamente. Senza nulla togliere al ruolo tecnico e tattico rivestito da Attilio, che era in costante contatto telefonico con lo staff presente invece in tribuna.
Ma sono due i momenti principali che hanno contraddistinto la sua partita. E uno è la celebrazione della rete di Marco Curto, la seconda, che ha chiuso il playout di andata sul 2-0 per la Sampdoria. In quel momento, per prima cosa, Lombardo è andato ad esultare verso la Sud, facendo alcuni metri in direzione della Gradinata doriana agitando il pugno in alto. Poi, però, mentre il gruppo di calciatori in campo che esultavano dalla parte opposta stava tornando, il vice di Evani ha proprio chiamato a sé l’autore della rete. Il quale ha risposto esultando faccia a faccia con Lombardo.
Sampdoria-Salernitana, Lombardo chiama a sé Curto dopo la sua rete, esultanza finale con abbraccio a Evani e cuore mimato a tutto il Ferraris
Sampdoria-Salernitana, dall’esultanza con Curto all’abbraccio a Evani: la partita di Attilio Lombardo
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Un gesto che ha comunicato unità tra gruppo squadra e staff tecnico, coi giocatori che hanno capito il momento e si stanno calando nella parte di chi vuole lottare, con Evani e Lombardo come condottieri. E a rinfrancare lo spirito della squadra Popeye si è dimostrato molto abile.
Poi si è arrivati ai momenti di nervosismo, con due espulsioni e scaramucce a creare scompiglio. In quel momento la panchina blucerchiata ha predicato calma, spronando i calciatori a rimanere lucidi. Fino al fischio finale, quando Lombardo si è girato verso la tribuna, ha esultato agitando i pugni in segno di vittoria e infine ha abbracciato a lungo Evani. Per un risultato che arriva dopo tante difficoltà. Un gesto di gioia e sollievo insieme, dopo le lacrime di Castellammare di Stabia, in cui Attilio era tra i più inconsolabili.
Ma le sorti del Brescia hanno ridato alla Sampdoria una seconda possibilità, che andava sfruttata. Così si è arrivati a questa vittoria, ottenuta più che altro con la testa, quella su cui hanno lavorato Evani e Lombardo, con lo staff, in un mese senza partite ufficiali. Ed è grazie a questo lungo lavoro se, dopo il secondo goal, Curto ha esultato in quel modo insieme a Lombardo. Ed è sempre per via di questa inversione di tendenza che, alla fine, dopo aver stretto Evani, Popeye ha potuto complimentarsi coi suoi giocatori e mimare un cuore con le mani rivolto a tutto lo stadio, prima di rientrare negli spogliatoi.
