Sampdoria, Sabiri non dimentica le emozioni del derby, ma guarda anche al presente con Giampaolo. E sulle punizioni ecco a chi si ispira.
Ad Abdelhamid Sabiri sono bastati meno di sei mesi per diventare idolo di tutti i tifosi della Sampdoria. Giocate di qualità, reti pesanti e tanto talento che fanno ben sperare l’intero mondo blucerchiato, in primis Marco Giampaolo. Le giocate del talento tedesco di origini marocchine hanno suscitato curiosità anche oltreoceano, in Canada per esempio.
Ed è così che Sabiri ha rilasciato un’intervista ad un canale canadese, TLN Tv, in cui ha ripercorso le origini dell’ascesa del suo mito nel mondo sampdoriano. Dal primo goal alla Juventus alle primissime giocate, però l’apoteosi è stata ovviamente la rete nel derby:
Da attaccante senti sempre il profumo del goal e quando sono andato dentro l’area e ho visto arrivare la palla poi ho segnato e non avevo neanche realizzato subito. L’ho capito quando nello stadio la temperatura si è alzata e i tifosi facevano un rumore fortissimo come se fossero vicino alla mia testa. Un momento incredibile che non dimenticherò per il resto della mia vita.
Sabiri è orgogliosissimo di aver segnato quella rete così importante per la Sampdoria. Non lo dimenticherà mai ha assicurato lui. Ma la sua ambizione non è quella di essere ricordato solo per quel goal. Lui vuole molto di più coi blucerchiati:
Io non voglio essere identificato solo per il goal segnato nel derby ma per tutto il lavoro e le prestazioni che ho fatto nei sei mesi da quando sono arrivato, credo di aver lavorato bene. Non voglio essere ricordato solo per il goal nel derby perché quello potrebbe essere chiunque altro.
Sampdoria, Sabiri: “Giampaolo si aspetta molto da noi, io voglio andare oltre il derby. Punizioni? Mi ispiro a Juninho e Ronaldo”
Sampdoria, Sabiri non vuole fermarsi al derby. Le parole
LEGGI ANCHE Calciomercato Sampdoria, Mihajlovic chiede ancora rinforzi al Bologna. Le parole
Questo è il motivo per cui adesso Sabiri vuole guardare avanti, senza soffermarsi troppo sul passato. Di fronte c’è una stagione che non sarà facile, ma le premesse sono buone per la Sampdoria. A guidare la squadra c’è di nuovo Marco Giampaolo, lo stesso allenatore dell’anno scorso, quando il trequartista è arrivato a Genova. Un allenatore che pretende molto dai giocatori tecnici come lui:
Marco Giampaolo è un allenatore a cui piace giocare la palla, si aspetta molto, soprattutto da ruoli chiave del gioco come il numero 6 il numero 8 e il numero 10. Noi lavoriamo duro giorno per giorno e cerchiamo di dare sempre il meglio di noi.
Sabiri poi ha anche un compito speciale, tra tutti i giocatori più tecnici. Contro la Reggina in Coppa Italia Quagliarella gli ha ceduto l’onere di battere il calcio di rigore, e le punizioni sono tutte sue. Il tedesco ha dimostrato di saperci fare parecchio, anche perché i suoi punti di riferimento non sono calciatori qualunque:
Ero solito guardare molto il modo di calciare di Juninho, perché è esattamente come voglio essere: è tecnica, è arte. Ronaldo? Ho provato a guardare anche il suo modo di calciare le punizioni, per capire come potevo migliorare le mie. Penso che anche lui abbia avuto un buon impatto su di me.
Un pensiero finale sulla prossima partita della Sampdoria, in casa con la Juventus. E sui tifosi blucerchiati, l’arma in più:
Juventus? Devono venire al nostro stadio, di fronte ai nostri tifosi e non sarà facile per loro, poi ognuno di noi darà il massimo perché dobbiamo conquistare dei punti, giochiamo di nuovo in casa nella seconda partita della stagione, alcuni non sono ancora pronti per il ritmo stagione ma proveremo il più possibile a rendere alla Juventus la vita difficile.